Reptilia & Amphibia Day... e non solo

Articolo di Federico Felci


Miiiiiiiiiiiiiiiiii, che bello anche io scrivo su amiciinsoliti!!! Scriverò tutto quello che avreste voluto sapere, ma non avreste osato chiedere sul non solo...
Sono le 3:00 di Sabato 29 marzo e finalmente conosco Manuel, Michela, Carlo, Paolo, Maurizio e Roberto che avevo già conosciuto a Longarone. Sono reduci da un fantozziano viaggio lungo l’Aurelia dove Roberto ha deliziato la compagnia con le sigle di Cartoni animati in Giapponese!
Tutti a casa di mia sorella che si sacrifica lasciandoci a disposizione il suo appartamento, dove facciamo subito conoscenza dei veri protagonisti delle notti romane della manifestazione: Fujiko e Barry White. Mia sorella dice che sono due gattini molto schivi e docili. Io credo che siano un incrocio tra una pantera e un Fusbanae flavescens. Difficilmente crederete al resoconto delle loro malefatte. Per fortuna tra noi c’era un vero esperto di gatti che è Paolo, il bergamasco. Dice di averne ben 20. Con estrema facilità ci dice qual'è il maschio e quale la femmina, ovviamente dice l’esatto CONTRARIO, ma resta comunque il super esperto di gatti (eheheheh).
Nel corso della prima notte distruggono l’appartamento e Roberto ha la colpa di essersi appisolato nel bel mezzo del tragitto utilizzato dai gatti per i raid notturni.
Nonostante la stanchezza regni sovrana, si ode il tonfo di una scala, e io mi alzo per constatare che i micetti avevano iniziato a mangiare la scatola di polistirolo che conteneva i beni di Dendrobates Italia. Non ripeterò le grida e le blasfemie dei "prigionieri" nella tana, mentre venivano attaccati da tutte le parti dal nemico invisibile nell’oscurità della notte.

Sveglia alle 8:00, giustamente non per tutti, infatti i gattini dormono, esausti. Manuel racconta che il gatto gli ha infilato i baffi nel naso. Rapida colazione e via di corsa all’Hotel Hergife sede del 3° Reptilia & Amphibia Day. Lasciamo le macchine nei parcheggi sottoterra e ci rechiamo all’ingresso. Roberto tira dritto alla cassa e qualcuno dirà di non averlo visto pagare...chissà ? Il resto della Compagnia attende qualche minuto per usufruire di una raccomandazione che ci consente la "riduzione" del biglietto. Nessuna parola su animali, stand, esposizione di velenosi, commercianti, allevatori ecc.

Sarà stata la stanchezza, fatto sta che a un certo punto mi si sdoppia la vista e vedo 2 Roberti !?! Provo a strizzare gli occhi, ma l’immagine dei 2 Roberti è ancora lì. Qualcuno poi proverà a convincermi che uno dei 2 era Leonardo Ancillotto. Identici: stessa altezza, espressione del viso, macchina fotografica al collo, solo l’età è differente!
Cerco di riprendermi dallo shock ed ecco arrivare Filippo (Langaha/Gollum). Gira con 150 euro in mano pregando chiunque di prenderli, ma a fine serata mi dice che nessuno li ha voluti. Insieme a lui trascorro gran parte della manifestazione e più lo conosco e più mi convinco che l’inoculo di "pazzia" che gli ho trasmesso ha avuto effetto. A lui (ed altri) confesso un debole per una femmina di homo sapiens esotica presente a uno stand della manifestazione. Sorvolo sullo pseudoepisodio dei maculatum con Carlo e Manuel tristemente protagonisti (?).
Verso le 15:00 abbandoniamo Roberto1, Roberto 2 (Leo) e Filippo in mostra e andiamo a sentire il cazziatone della signora del piano di sotto. "ma che avete combinato ieri sera? Ho rischiato di morire perché sono stata operata e mi avete fatto svegliare per il casino. Non sono riuscita ad addormentarmi, se ricapita telefono alla polizia e vi faccio arrestare". Per tutta risposta ci mangiamo qualche decina di yogurt gentilmente portati da Paolo. Cazzeggiamo fino alle 20:00 e poi ci sediamo al Bar del Fico per un aperitivo con tanto di varie richieste di elemosina incluse nel prezzo. Quindi cena da "Ponte e Parione" e qui tocchiamo l’apice della 2 giorni. Federico (che sarei io) e Carlo inscenano rappresentazioni d’altri tempi e col vino rosso (sembrava che piovesse dal cielo) anche gli altri si danno alla pazza gioia. Carlo assapora il mix di primi piatti e chiude gli occhi, qualcuno avrebbe poi detto che è venuto...(si può dire Rob?). Federico inizia a imitare il bergamasco e non si capisce più chi sia il vero Paolo. Aneddoti e racconti vari (infanzia, scuola ecc.) prendono il sopravvento e i toni si fanno sempre più enfatizzati.
Iniziano a comparire i primi segni rossi alle guance, vuoi le lunghe risate, vuoi gli effetti dell’alcol. Michela e Carlo si danno alla economia finanziaria e non si capisce più chi ha pagato o se abbiamo pagato 2 volte la cena. Attraversiamo la strada e arriviamo al mio Pub "Bibamus" dove continuiamo a bere come cammelli. I discorsi perdono ogni forma di pudicità e le luci rosse attanagliano i nostri cuori e non solo... Federico medita sulla nobile arte ed esercizio dell’accalappiamento di femmine con degli spagnoli incontrati per caso. Trovata la macchina, Carlo formula degli assiomi e pronunzia dei Teoremi sulla dimensionalità subito smentiti da Maurizio ... chissà (!?!).
Inizia la seconda notte di guerra con Fujiko e Barry White, ma stavolta alziamo subito bandiera bianca. Tutti, tranne Maurizio che recatosi in bagno si improvvisa Napoleone Bonaparte e conduce la sua personalissima battaglia con la tazza. Carlo dorme. Federico e Paolo preoccupati dalle raffiche di mitraglia sperano che Maurizio abbia definitivamente sconfitto i gatti. Si ride di gusto, anzì a crepapelle. Al mattino dirà di non ricordare, fatto sta che Carlo con tutto il sacco a pelo spicca un balzo (forse tartassato dal Barry) e si insinua nel lettone tra Federico e Paolo. Trascorrono le ore notturne. Alle 8:00 suonerà il campanello, ma nessuno saprà mai se era ancora la vecchietta incazzata poiché tutti dormivamo nonostante il russare continuo di Paolo.

E’ mezzodì quando la Compagnia si reca al bar per fare colazione con cappuccino e cornetto per tutti, tranne Carlo che vuole una brioche (ehehehehahahahah). Appena conclusa la colazione pranziamo con tramezzini e pizzette nello stesso bar. La compagnia parte per Manziana dove è in programma una visita all’Axolotarium. Michela sbaglia strada e la Compagnia si divide: Federico e Carlo si dirigono al Lago di Bracciano, gli altri boh? Alla vista di quei paesaggi da sogno una mezza lagrima d’emozione fa capolino dai due. Carlo propone un bagno. Passa un ragazzetto col motorino e Federico gli dice " Siamo dei reporter di xxxxxx (evito pubblicità occulta) e dobbiamo fare un servizio su fiumiciattoli e torrenti che affluiscono nel lago". Il ragazzo esita. Federico "è perché dobbiamo scattare delle foto a degli anfibi, tipo rane, rospi, tritoni...". Il ragazzo si scuote e risponde "ci sono delle enormi Salamandre rosse e nere, dovete andare alle cascatelle". Veloce telefonata alla macchina degli altri, divisione dai piccioncini che restano nell’incantevole cornice del laghetto (chissà se ...!?!) e di corsa verso la nuova meta. Classico episodio di errore di traduzione e ci ritroviamo a Pisciarelli invece di Cascatelle. Svelato l’arcano finalmente arriviamo. Ed è un paradiso! Di pietra in pietra, attraverso rovi, cespugli di ortica, piedi fitti nelle merde di cavallo, scivolate varie proseguiamo verso ste benedette cascatelle che rimarranno solo un miraggio lontano. Il tempo di avvistare Bufo bufo, Rana italica, Lacerta sicula ed ecco Carlo "che stupido il telefonino, dice che Manuel mi ha chiamato alle 16:15 e sono ancora le 15:30 eheheheh". Prosegue Federico "ehehe anche il mio telefono è impazzito, ho una chiamata non risposta delle 16:14...e manca ancora UN’ORA? CAZZO L’ORA LEGALEEEEEEEEEEEEEEEEEEE". Veloce (si fa per dire) ritorno alla macchina e ci ricongiungiamo con Manuel e Michela all’Axolotarium dove si parla di "Utopia" e di leggi ingiuste. Visitando il centro osserviamo un orbettino e diversi tritoni liberi: una femmina di vulgaris in giro tra i sassi, una coppia di alpestris che ci dava giù, oltre a un’infinità di uova e larve di TUTTO. Poi passiamo in rassegna le vasche degli Axolotl e vediamo anche degli hynobius, dei marmoratus ed infine il Re dell’ordine Caudata: un magnifico maschio in fregola di Triturus vittatus ophritycus! E ogni parola, o sequenza di esse, non è in grado di riprodurre l’emozione e la commozione del gruppo nel contemplare quella meraviglia.
Sono le 18:00 la Compagnia si scioglie e passa agli inevitabili commiati finali. Dal canto mio posso dire che un lieve e piacevole velo di melanconia ha accompagnato il mio solitario viaggio di ritorno nella Terra di Mezzo. L’Asse è nato. Il grido è stato ascoltato. Ci aspettano nuovi viaggi, nuove scoperte e nuove emozioni.


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