Amici insoliti
Il vademecum per gli appassionati di creature insolite
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Artropodi



Parlando del Phylum degli artropodi andiamo a toccare il gruppo animale più diffuso del pianeta (rappresenta l'ottanta per cento delle specie viventi), i veri dominatori passati, presenti e futuri del globo terrestre. All'interno di questa categoria sistematica troviamo infatti tutti gli insetti, aracnidi, crostacei e molte altre classi animali. Caratteristiche comuni di questo gruppo sono la presenza di segmenti corporei (metameri, indice della loro origine legata ad alcuni anellidi), di appendici articolate per muoversi ed una cuticola spessa e rigida (esoscheletro).

Un trattamento, anche minimalistico, delle singole classi mi avrebbe costretto a creare un sito apposito, quindi la breve (seppur complicata) classificazione che vi riporto di seguito vi fornirà solo una modestissima base di partenza per gli approfondimenti individuali. Come sempre mi sono permesso di utilizzare la sistematica così come l'avevo studiata io... in realtà ogni anno si hanno grosse o piccole variazioni -peraltro non sempre accettate da tutti- che mi costringerebbero ad una continua revisione di queste pagine, cosa che esula del tutto dai miei interessi!

Cenni sulla classificazione degli artropodi

Sono stati suddivisi in tre sub-phyla:

Chelicerati

Rappresentano un subphylum abbastanza omogeneo, possedendo tutti i cheliceri, delle appendici preboccali solitamente a forma di piccola chela (pinza). Il corpo è formato di due soli tagmi (regioni corporee): il prosoma, anteriore, provvisto di appendici, e l'opistosoma privo di appendici o con appendici rudimentali.

Il prosoma corrisponde -grosso modo- al cefalotorace dei mandibolati ed è costituito da un acron (primo segmento) cui seguono due segmenti privi di appendici e 6 che portano appendici (il primo paio sono sempre i cheliceri, cui seguono i pedipalpi nei soli aracnidi, mentre le altre appendici hanno scopo locomotorio). L'opistosoma varia invece considerevolmente, potendo contenere da 6 (es. acari) a 13 segmenti (es. scorpioni).

I chelicerati sono stati suddivisi in 3 classi:

Merostomi

Con le sottoclassi degli Xifosuri (veri fossili viventi, con poche specie relitte) ed Euripteridi (tutti estinti), si tratta dei più grandi chelicerati in assoluto: il Limulus polyphemus raggiunge i 60 cm di lunghezza.
Scambiati inizialmente per dei crostacei (sono infatti organismi marini) hanno il corpo coperto da un grosso scudo dorsale: il prosoma ha una forma a mezza luna da cui spuntano gli occhi, seguito da un opistosoma appiattito con "spine" laterali ed un lungo telson rigido a forma di spada. Oltre ai cheliceri, sono presenti 5 appendici di cui le prime 4 dotate di pinza, mentre l'ultima possiede degli speroni tarsali che si aprono ad ombrello e vengono utilizzati per scavare nel fango. Anche l'opistosoma ha appendici, ma a forma di foglia e con funzione respiratoria e natatoria. Molto particolare è la bocca molto allungata che sfrutta degli speciali "denti" presenti alla base dei primi 4 arti per "masticare" il cibo.

La riproduzione dei limuli avviene in primavera, in occasioni di maree particolarmente accentuate, allora migliaia di individui risalgono sulla terraferma e depongono le uova in buche nella sabbia. Da queste nasceranno larve di circa 1 cm, che presentano un corpo suddiviso in modo simile agli antichi trilobiti (8 segmenti senza telson). Impiegheranno 10 anni per divenire adulti.

Picnogonidi

Detti anche Pantopodi (=tuttizampe), sono organismi marini dalla filogenesi incerta: costituiti in pratica dalle sole zampe (il corpo è davvero ridotto al minimo e persino l'intestino e le gonadi sono deviate all'interno degli arti), hanno in genere dimensioni tra 1 e 10 cm. Con tre paia di occhi, una lunga proboscide, cheliceri, pedipalpi, ovigeri (appendici per conservare le uova, presenti solitamente nel maschio) e 4-6 paia di zampe, rappresentano davvero degli esseri insoliti! Si nutrono di Poriferi ed Idroidi e ne sono state descritte circa 500 specie.

Aracnidi

Eccoci finalmente ai veri ed indiscussi protagonisti: il prosoma porta sempre cheliceri, pedipalpi e 4 appendici locomotorie, mentre l'opistosoma è sempre privo di appendici.
I cheliceri possono essere a pinza (imponenti nei Solifugi), o ad uncino (in ragni e acari). Negli Araneidi sono dotati di ghiandole velenifere, negli pseudoscorpioni di ghiandole sericigene per tessere piccole tele.
I pedipalpi sono appendici sensorie o prensili: sviluppatissime in scorpioni e pseudoscorpioni (le pinze), sono corte negli araneidi, dove svolgono funzione copulatrice per il maschio.
In Solifugi, Palpigradi, Uropigi ed Amblipigi il primo paio di zampe ha funzione tattile e si presenta sottile e lungo. Nelle femmine degli Araneidi il quarto paio di zampe è dotato del calamistro: organo usato per filare.
L'opistosoma (addome) non ha appendici o porta dei rudimenti modificati in pettini (scorpioni) e filiere (ragni).

In generale gli aracnidi sono animali legati alla terraferma (ma alcuni acari hanno colonizzato acque dolci e marine), spesso sono igrofili e fotofobi, svolgendo -nella maggior parte dei casi- una vita notturna o ipogea. Con circa 58000 specie note gli aracnidi sono stati suddivisi in 10 ordini.


Mandibolati

Presentano una più spiccata cefalizzazione, con un vero e proprio capo (cefalon) cui seguono torace ed addome (insetti) o pereion e pleon (crostacei). Sono inoltre presenti le mandibole, le mascelle e le antenne.

Crostacei

Costituiscono una delle più importanti classi di artropodi, con circa 26000 specie note. La morfologia è estremamente variabile e sono per lo più acquatici. Rispetto agli altri mandibolati presentano due paia di antenne nella regione preorale. I segmenti dorsali ed addominali sono coperti da una corazza sclerificata (rispettivamente detti tergite e sternite). Ogni segmento porta solitamente un paio di appendici a diversa funzione: sensoria (antennule ed antenne), alimentare (mandibole, maxillule, maxille, massillipedi), ambulatoria (pereiopodi), natatoria (pleopodi) ecc...

I crostacei sono suddivisi in un gruppo più primitivo comprendente le sottoclassi dei Cefalocaridi, Brachiopodi (es. Artemia salina e Daphnia pulex), Ostracodi, Cirripedi, Copepodi (es. Cyclops), Branchiuri e Mistacocaridi, ed un gruppo più evoluto riunito nella sottoclasse dei Malacostraci, comprendenti le note specie che deliziano le nostre tavole (soprattutto Decapodi). In questa sottoclasse troviamo anche gli Isopodi, un gruppo di piccoli crostacei che si è spinto a colonizzare l'ambiente aereo (oniscoidei), con forme a noi ben note (i "porcellini di terra") che sanno richiudersi a palla su se stesse così come fanno i Miriapodi del genere Glomeris per convergenza evolutiva.

Miriapodi

Questa categoria non ha valore sistematico, ma riunisce per comodità un gruppo eterogeneo di mandibolati.

Insetti

Da soli rappresentano il 90% delle specie di artropodi viventi e l'80% della fauna totale. Si pensa che non siano state descritte neanche la metà delle specie realmente esistenti. Il corpo è sempre suddiviso in capo, torace ed addome con tre paia di zampe e da 0 a 2 paia d'ali.

In base alle modalità di sviluppo gli insetti vengono detti: Ametaboli (giovane uguale all'adulto, quindi non avviene metamorfosi), o Metaboli (con una fase giovanile immatura che maturerà verso lo stadio di Immagine = adulto). Agli Ametaboli corrispondono gli Apterigoti, ovvero insetti privi d'ali, mentre ai Metaboli corrispondono gli Pterigoti alati. In questi ultimi la metamorfosi può seguire due modalità: nei più primitivi le forme giovani (neanidi) sono comunque simili agli adulti ed acquisiranno le ali all'ultima muta (es. grilli, mantidi, fasmidi). Per i più evoluti però la metamorfosi diviene un fenomeno radicale e da una forma larvale propriamente detta si avrà una pupa o crisalide che darà una forma immaginale completamente diversa (farfalle, mosche, ecc).

Come potete immaginare la sistematica degli insetti è paurosamente complessa: vediamo di scoprirne l'ABC senza svenire!
Esistono (o almeno queste erano ai miei tempi!) 4 sottoclassi di insetti: Al di fuori degli Pterigoti, gli altri gruppi rappresentano decisamente una minoranza.
Gli Pterigoti a loro volta sono stati suddivisi in 4 sezioni: Perdonatemi se mi fermo qui e non proseguo nel definire i singoli ordini e le numerosissime famiglie... non finiremmo davvero più!