Amici insoliti
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I ragni del genere Haplopelma

Articolo di Diego Nannuzzi
la fata turchina

Premessa

Il genere Haplopelma comprende nove specie. Di queste solo quattro risultano abbastanza reperibili ed allevate: Haplopelma lividum (cobalt blu tarantula) e Haplopelma albostriatus (thailand edile black tarantula) che sono le più diffuse. Alcuni allevatori dispongono inoltre di Haplopelma minax (asian bird-eating tarantula) e Haplopelma aureopilosum.
Io ho nella mia collezione una specie di Haplopelma ancora non identificata, proveniente dalla Cina ed importata dalla Germania, con il semplice nome di Haplopelma sp.

Biologia

I ragni di questo genere sono ampiamente diffusi nelle foreste pluviali di un areale piuttosto vasto, che comprende Singapore, Malesia, Thailandia, e sud della Birmania. Sono tutti animali dalle abitudini tipicamente fossorie. In natura la loro dieta si basa in massima parte su invertebrati, più raramente su piccoli roditori.

Anatomia

Per quel che concerne l'aspetto, questi ragni si caratterizzano tutti per la totale assenza di peli urticanti. Questa peculiarità, diffusa tra molte specie di terafosidi non-americani, conferisce loro un tipico aspetto "vellutato". Il "legspan" (lunghezza della zampa) di una femmina adulta di Haplopelma lividum raggiunge mediamente i 15cm, mentre il maschio tende ad essere leggermente più piccolo.

Il dimorfismo sessuale nell'Haplopelma lividum è estremamente evidente. Infatti il maschio è di un colore che tende a variare dal marrone chiaro, al grigio scuro ed è ornato da sottili striature chiare, che percorrono longitudinalmente le zampe. In più, a differenza della stragrande maggioranza degli altri terafosidi, i maschi di tutte le specie di Haplopelma, non hanno dei "bulbi palpiali" di aspetto classico, infatti sono dotati di piccole protuberanze, poste sul lato interno delle tibie.
La femmina di Haplopelma lividum è dotata di una colorazione estremamente appariscente. Le zampe sono ricoperte da una cortissima peluria blu cobalto, caratteristica su cui si basa il suo nome scientifico. L'opistosoma striato ed il cefalotorace invece tendono ed essere grigi con riflessi blu. Solamente dopo la muta la colorazione è integralmente blu.
Il maschio ha tempi di crescita molto rapidi, infatti la sua "aspettativa" di vita solitamente non supera i due anni. La femmina, invece, è sensibilmente più lenta nel crescere, però può agevolmente superare i dieci anni.

di velluto

Comportamento

Le Haplopelma sono ragni estremamente aggressivi, con un comportamento abbastanza imprevedibile e dotati di una notevole velocità di reazione. Se a ciò si aggiunge la relativa potenza del veleno, capace di generare una forte infiammazione e dolori articolari, si capisce perchè tutti i rappresentanti del genere Haplopelma siano caldamente sconsigliati all'allevatore principiante.
Personalmente, dopo anni di esperienza con le docili Euathlus (ex Brachypelma) centro-americane, sono inizialmente rimasto sconcertato dall'atteggiamento "poco costruttivo" che questi animali tendono a mostrare anche dopo un lungo periodo di cattività!

Allevamento

Trattandosi di ragni dalle abitudini squisitamente fossorie consiglio un contenitore, ad esempio un fauna-box, alto intorno ai 15/20 cm. Al suo interno disporremo semplicemente 7/8 cm di un substrato leggero (un mix di torba e vermiculite). Questa miscela costituisce il substrato ideale per una vastissima gamma di specie di ragni, infatti è leggera, facilmente sterilizzabile, e dall'aspetto naturale. Inoltre mantiene un tasso di umidità ottimale e limita la proliferazione di muffe ed acari. Nel contenitore inseriremo anche un pezzo di corteccia di sughero ed un contenitore basso per l'acqua.

Sconsiglio l'utilizzo della spugna sintetica, comunemente utilizzata per le composizioni di fiori secchi. Questo genere di materiale, ottimo per l'allevamento dei Citharischius ed Ephebopus, non è indicato per le Haplopelma, che tendono a costruire il proprio rifugio facendo ampio uso della propria tela con cui "agglomerano" i materiali presenti nel terrario attorno alla corteccia di sughero, che sarà usata come base.

La teca andrà riscaldata con appositi tappetini termostatati, da porre sotto il contenitore, esternamente. La temperatura d'allevamento sarà di 26/27°c diurni e circa 22/23°c per la notte. A tal proposito è bene dotarsi di un termostato preciso e di un timer. L'umidità, trattandosi di animali originari delle foreste pluviali, dovrà essere garantita con frequenti nebulizzazioni per mantenere un tasso non inferiore all'80%, fondamentale per il corretto mantenimento dei ragni di questo genere.
Per monitorare temperatura ed umidità sarà bene munirsi di un termometro ed un piccolo igrometro.

Vi presento Joe Black

Riproduzione

Purtroppo a questo proposito sono poche le persone che possono parlare di un'esperienza diretta, infatti la riproduzione non avviene con regolarità. Spesso, non è semplice trovare maschi adulti ed in più la maggior parte degli animali reperibili nei negozi sono esemplari di cattura.

A questo aspetto, già negativo di per sé, si aggiunge il fatto che spesso gli esemplari prelevati in natura sono infestati da nematodi, vermi parassiti che si annidano e proliferano nell'apparato digerente del ragno causandone spesso la morte.

Da quanto è stato descritto sulla riproduzione di Haplopelma lividum, si sa che durante il corteggiamento il maschio tende a tamburellare il terreno davanti all'entrata della tana della femmina. Se la femmina reagisce positivamente a questo corteggiamento, l'accoppiamento dovrebbe procedere senza complicazioni. Dopo un paio di mesi la femmina depone il cocoon, ossia il bozzolo di tela contenente tra le cinquanta e le settanta uova. Dopo altri due mesi avviene la schiusa delle uova. Gli spiderlings, dopo aver effettuato la prima muta, sono già pronti a disperdersi e tendono ad essere da subito abbastanza vivaci.

Alimentazione

Sarà bene basare la dieta delle Haplopelma principalmente su invertebrati. Gli spiderlings si nutrono fin da subito di piccole camole della farina (le larve di Tenebrio molitor). Gli adulti ed i sub-adulti possono essere nutriti con le grosse camole chiamate "kaimani"(Zophobas morio).
Indubbiamente temperatura ed umidità, incidono in maniera fondamentale sul metabolismo del ragno. Rispettando i due fondamentali parametri sopra citati, le Haplopelma tendono ad essere ragni indubbiamente voraci. Saltuariamente si possono somministrare, agli esemplari più grandi, dei piccoli topini appena nati.

Conclusioni

I ragni del genere Haplopelma sono senz'altro tra i più apprezzati tra gli aracnofili. Personalmente li considero tra i miei preferiti. Penso che una femmina adulta ed in buona salute di Haplopelma lividum sia un animale dalla bellezza difficilmente eguagliabile. Queste considerazioni divengono secondarie nel momento in cui ci si rende conto di parlare di animali che, oltre alla bellezza, offrono lo spunto per osservazioni etologiche di grande interesse. Purtroppo, a causa del loro temperamento, non mi sento assolutamente di consigliarli ad un principiante, a meno che sia in grado di procurarsi uno spinderling da crescere.