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Costruire un camaleontario... multi-task.

Articolo del 25/04/2005


Il titolo in sè è un po' vago, infatti il terrario che desideravo realizzare doveva:
  1. poter essere montato e smontato senza difficoltà,
  2. poter ospitare camaleonti di qualsiasi taglia (neonato o adulto) senza far scappare il loro cibo, drosofile comprese.
Tutto ciò naturalmente rispettando la regola di garantire un'ottima ventilazione.

In effetti molti di voi avranno soluzioni migliori delle mie, tuttavia, nel mettere a punto questo terrario, ho spremuto un po' le meningi ed ho quindi deciso di comunicarvi le idee che mi sono venute, in modo che ciascuno possa poi migliorarle ed eventualmente applicarle al suo caso.

Vediamo che sono riuscito a fare e quali errori mi potevo evitare.

rete, posatoi e angolare montato, notare i fori

Materiali impiegati

Il terrario è stato realizzato in legno multistrato da 1 cm e rete frangivista, anche se, frontalmente, ho voluto comunque usare lastre di cristallo per garantirmi un'ottima visibilità all'interno senza perdere la vista a causa di una trama troppo fitta di rete (ricordatevi che lo volevo a prova di drosofila!).
Se siete dei puristi dei camaleontari-voliera ed aborrite il vetro tout-court (ma questo è affar vostro e non del camaleonte... ve lo assicuro!) potrete escogitare sicuramente qualcosa di altrettanto adeguato.

Le misure di ingombro che ho impiegato sono, come per il terrario precedentemente descritto, sproporzionate (110 x 38 x 88 cm), a causa del limitato spazio disponibile, ma fecendovi due conti potrete adattarlo alle misure che preferite.

Legno: Altro materiale: Attrezzatura:

Assemblaggio

coperchio e fondo sono identici Montaggio coperchio/fondo:
Prima di tutto assemblate quelli che saranno i bordi del coperchio e dello sfondo incollando (con la colla vinilica) ed inchiodando a 90 gradi 1 tavola 10x36 ad una 110x10 avendo cura che sia quella piccola ad appoggiare su quella grande (infatti l'abbiamo fatta tagliare di 36 cm invece che di 38 tenendo conto che sarebbe aumentata dei due cm dovuti allo spessore delle tavole più lunghe). Fatto questo aggiungete sul lato opposto l'altra tavola 10x36 ed infine completate il perimetro con un'altra tavola 110x10.

A questo punto di solito la cornice non forma un rettangolo perfetto vuoi per gli angoli non proprio precisi, vuoi per tagli delle tavole non perfetti, vuoi per la naturale tendenza a flettere di alcune tavole. Proprio per questo motivo è importante che il fissaggio sulla grossa tavola 110x38 debba essere preciso e -talvolta- forzato.
Dopo aver cosparso l'intero perimetro della cornice con la colla poggiatevi sopra la tavola 110x38 ed inchiodate immediatamente il o i lati che sono ben allineati (ovvero dove la cornice non fuoriesce o rientra rispetto al perimetro della tavola stessa).
Ciò fatto dovrete forzare i lati imperfetti nella posizione esatta e fissarceli inchiodandoli generosamente (vi consiglio come minimo circa 1 chiodo ogni 10 cm). Ciò fatto lasciate che la colla asciughi bene e, nel frattempo, passate al...

Montaggio degli angolari:
Decisamente più rilassante, si tratterà di unire a due a due le tavole 86x12 sul lato lungo formando un angolo a 90°, quindi, mano alla colla ed ai chiodi, e proseguite!
Se intendete usare i posatoi a questo punto dovrete anche praticare i fori laterali in cui fissare i bastoncini da 110cm, quindi usate il metro per segnare altezze identiche e tenete conto fin d'ora che solo i lati degli angolari che saranno posizionati sul lato corto del terrario andranno forati. Io ho praticato tre fori per angoliera distanti 20 cm l'uno dall'altro. Occhio a non fare confusione, rischiate di assemblare qualche angoliera capovolta ed una volta fissata alla rete è difficile riparare il danno!

Cartavetrare:
Sarà banale dirlo, ma la cartavetratura è fondamentale per rendere il vostro terrario più bello; infatti, con un po' d'olio di gomito, è possibile "molare" tutti i bordi, i fori e gli spigoli, arrotondandoli. Il passaggio della cartavetro sulle superfici più amplie le preparerà ad assorbire l'impregnante, garanzia della futura idrorepellenza del legno. Quindi non sottovalutate questa fase, ma piuttosto insistete!

Verniciare:
Se amate la tinta legno potrete usare unicamente l'impregnante, meglio se cerato, dando tre mani successive e cartavetrando leggermente tra una e l'altra. Tenendo conto che passano circa 5 ore perchè ogni mano sia completamente asciutta non riuscirete a dare più di due mani in un giorno.
Ricordatevi di dare l'impregnante anche ai bastoncini dei posatoi, se avete deciso di usarli!

Se, come me, opterete per aggiungere una vera verniciatura, dovrete usare un impregnante non cerato e darne solo 2 mani
Quando sarà tutto ben asciutto passerete a dare due mani di vernice acrilica: io ho usato il verde ippocastano, lo stesso colore della rete. In questo caso sconsiglio di cartavetrate tra le due mani. Le vernici acriliche di tipo "ecologico" hanno il vantaggio indubbio di asciugare a vista d'occhio e di essere poco puzzolenti, pertanto sono utilizzabili anche in ambienti poco ventilati e spandibili in mani quasi successive.
Se volete migliorare l'illuminazione del terrario sarà meglio che, come me, per l'interno del coperchio, usiate una vernice bianca, sfruttando il suo potere riflettente.

La rete va fissata agli angolari già verniciati; lasciatene una parte che sporga sia sopra che sotto. Notate anche il tassello interno, che incastra ogni angolare a fondo e coperchio. Fissare la rete:
Per quanto siate precisi i conti non tornano mai, quindi, a scanso di errori, è meglio posare i 4 angolari sul fondo e misurare la quantità di rete effettiva che vi serve, abbondando poi di 2 cm scarsi per ogni lato. Notate che in questa fase non avete ancora messo i tasselli 3x3x12 che serviranno a "incastrare" gli angolari, quindi, occhio ai crolli!
La rete partirà dal bordo interno dell'angoliera del lato frontale, coprendola quindi completamente sull'esterno, e farà tutto il perimetro del box fino alla stessa posizione del lato opposto, in pratica mancherà solo davanti in corrispndenza dei vetri, ma il vetro ci scorrerà contro sugli angolari (necessario se volete evitare le fughe di drosofile). Spero che le foto siano più chiare della mia spiegazione!
E' molto importante che sia superiormente che inferiormente avanzi della rete libera, che andrà alla fine fissata col velcro a coperchio e fondo proprio per prevenire le fughe degli insetti più piccoli.

Per quella che è stata la mia esperienza questo è il momento più critico dell'assemblaggio, complice l'errore tattico di aver usato la termocolla che dà un brevissimo margine di manovra, presa anche troppo efficiente e -se la temperatura è troppo alta- rischia di fondere la rete! Col senno di poi vi consiglierei di usare una pistola sparagraffe, di quelle usate per fare le cassette da frutta: magari il risultato sarà meno estetico, ma infinitamete più preciso e rilassante nel conseguimento.

Fissaggio delle luci al coperchio: occhio alle viti traditrici! Avete un solo cm di spessore. Rifiniture:
Il più è fatto e già potete cominciare ad immaginare il vostro camaleonte nella sua nuova casa.
A questo punto potete finalmente prendere le misure e fissare i tasselli 3x3x12 necessari ad incastrare stabilmente gli angolari a fondo e coperchio. Avete dovuto aspettare fino ad ora perchè solo una volta fissata la rete potete valutare precisamente il suo ingombro. I tasselli dovranno infatti essere fissati a terrario montato (anche se un po' instabile) per poter "accomodare" eventuali imprecisioni. Se non li avete già cartavetrati e pitturati fatelo ora (e ricordate di farne la metà bianchi, se avete usato questo colore sotto il coperchio), fissandoli a fondo e coperchio unicamente con la termocolla (le martellate rischiano di rovinare la verniciatura). Le superfici a contatto andranno prima cartavetrate per facilitare l'adesione.

La stessa termocolla sarà ottima per fissare gli scorrivetro al bordo anteriore di coperchio e fondo: in alto andrà lo scorrivetro da 1 cm ed in basso quello da 5 mm (parlo sempre di altezza, non di spessore!). Poichè lo scorrivetro è lungo solo 1m lo si posizionerà al centro, tanto il terrario anteriormente ha già 12 cm per lato occupati dagli agolari coperti di rete. Al coperchio fisserete lo spot (su un angolo) e le plafoniere, questa volta ho comprato quelle pre-assemblate, ma se volete risparmiare notevolmente potete seguire lo schemino elettrico dell'articolo segnalato all'inizio. Tutti i fili saranno fatti uscire da un foro ad hoc sul coperchio.
Purtroppo a questo punto è intervenuto il mio secondo ed irreparabile errore: usando le viti di fissaggio da 1 cm delle plafoniere il coperchio si è scheggiato e la vernice è saltata... non vi dico i nervi che mi sono venuti perchè il terrario era venuto proprio bene!
Per prevenire una simile eventualità avete poche scelte: trovare viti più corte, provare ad aggiungere spessore (es delle rondelle) tra plafoniera e coperchio, ovvero usare per il coperchio un legno a maggior spessore.

In funzione A terrario montato incollate il velcro (comprensivo di ambedue le faccie adesive) alla rete per tutto il perimetro rimasto libero, sopra e sotto (avendo tagliato negli angoli la rete in eccesso), quindi togliete la fustella opposta e premete tutto contro coperchio e fondo. A questo punto sfido persino un moscerino a poter sfuggire!

Passate alle rifiniture ponendo i sottovasi su fondo, i vasi con le piante ed i posatoi o i rami che ritenete utili, coprite con la rete metallica lo spot in modo che eviti ustioni al camaleonte. Io a questo set di base ho aggiunto un potenziometro per regolare la potenza dello spot da 60 watt ed un gocciolatoio, il cui tubo di uscita passa da un apposito foro del coperchio.
Non vi resta che porre il vostro amico arboricolo nella sua nuova casa e chiudere con i cristalli la parte frontale (i cristalli sono tre: quello centrale va posto nella canalina più esterna e quelli laterali su quella più interna).


Conclusioni:
Siete o non siete fieri di un simile capolavoro?
Naturalmente il terrario potrà essere smontato in qualsiasi momento e coperchio e fondo potranno contenere perfettamente il resto a mo' di baule (piante escluse!)... ma occhio a non "frullare" cristalli ;-).
In questo modo io ho costruito il terrario mentre ero in ferie al mare, la scorsa estate, e poi ho potuto tranquillamente caricarlo in macchina -senza occupare tutto l'abitacolo- e portarlo a casa!



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