Proibizionismo o protezionismo?

Ovvero "non si può fare di tutta l'erba un fascio" (proverbio)
(articolo del 27/5/2001)


Permettetemi un piccolo sfogo contro il proibizionismo rampante che sta assalendo il nostro hobby: convenzione di Washington, convenzione di Berna, Legge sugli animali pericolosi, legge sugli aracnidi, regolamenti regionali, regolamenti comunali, denuncie alla USL, al sindaco, ecc... non ne possiamo piùuuu!!!
Ma tutta questa carta straccia che viene pubblicata sui vari gazzettini ufficiali riesce davvero a tutelare animali e persone?
Alcune leggi poi sembrano nascere da fobie ancestrali che popoli "evoluti" avrebbero dovuto gettarsi alle spalle da decenni! Già siamo dei "primitivi" rispetto a Germania ed Olanda, ma ora vogliamo anche farci ridere dietro con politiche da donnicciole che proibiscono la detenzione di questo o quell'animale definito pericoloso, quando è ben noto (statistiche alla mano) che la prima causa di morte o aggressione con conseguenze gravi in Italia è da imputarsi ai cani... e non a rettili, anfibi o artropodi?! Qualcuno avrebbe il coraggio di prendere decisioni serie a riguardo???

Con l'applicazione frammentaria della convenzione di Berna ormai è praticamente impossibile poter allevare rettili o anfibi nostrani in alcune regioni italiane... ma vista la completa assenza di informazioni a riguardo la cosa si è trasformata in uno spauracchio generalizzato per cui ben pochi italiani possono dire alla luce del sole cosa stanno allevando e riproducendo... pur essendo nella totale legalità!
Questa legislazione, lungi dal proteggere gli animali che ne sono oggetto, mi da l'impressione che stia solo permettendo una loro scomparsa nell'anonimato.
Qui nei dintorni di Genova so per certo di una collina ricca in Ramarri, Luscengole e Gechi scarnificata dai lavori edilizi e di piccole raccolte d'acqua abitate da raganelle, rospi smeraldini e tritoni prosciugate, magari per eliminare le zanzare. Ma se io, poco prima dell'arrivo delle ruspe, avessi salvato quegli esemplari prelevandoli dal loro ambiente ormai condannato, sarei automaticamente diventato un fuorilegge perseguibile! Ora mi chiedo è mai possibile che non ci possa essere un "giusto mezzo" suggerito dalla ragione?
Sarà un proibizionismo cieco a salvare i tritoni alpestri o la mano di un appassionato che può produrre e crescere, a partire da una sola coppia poi riportata nel luogo d'origine, una cinquantina di girini in un solo anno? (io l'ho fatto, ne sono fiero, ed ho ripopolato alcune raccolte d'acqua ove l'intervento dell'uomo li aveva involontariamente eliminati, giuro che non ne ho tenuto neanche uno per me, eppure ero giovane e non c'era ancora nessuna convenzione o legge a vietarmelo!).

Siamo al paradosso che nella lista dei rettili protetti presenti nell'elenco della nostra provincia si trovano anche specie (vedi gongilo, algironide magnifico, elaphe situla & co) che da noi in Liguria non ci sono mai state!!! Sarà davvero da questa mancanza d'informazione che scaturirà qualche vantaggio per tutti i serpenti presi a bastonate solo perchè assomigliano ad una vipera?
Notate che la vipera è protetta, ma secondo la legge regionale la si può ammazzare se si è "in pericolo": quando mai uno che vede una vipera, prima che accidentalmente venga morso, è davvero in pericolo? Lenta e schiva com'è?(sono anni che vorrei fotografare una vipera, ma scappano sempre prima che io riesca a scattare un singolo fotogramma!).
Voglio qui fare i miei pubblici complimenti al sindaco del comune di Balestrino, che ha capito la situazione molto meglio di tanti burocrati, ed ha imposto una multa di 500 euro a chiunque uccida una vipera! Questa sì che è protezione seria!

Insomma faccio appello al buon senso sperando che qualcuno che ha il potere di fare qualcosa ci dia una mano: non si può stabilire un piccolo stock di anfibi e rettili "nostrani" d'allevamento, magari provenienti da riproduttori d'oltralpe assolutamente legali, da cui si possa attingere per il nostro hobby e/o per ripopolare eventuali zone a rischio? Tutto ciò con la supervisione di esperti? Non mi sembra di chiedere molto, e, nel caso di anfibi come il rospo smeraldino, capaci di deporre più di 5000 uova, basterebbe una sola coppia per soddisfare il fabbisogno di tutti gli appassionati europei! Insomma siamo al colmo che in Australia non si può allevare la Pogona, negli USA in molti stati sono vietati Lampropeltis ed Elaphe guttata e da noi "guai" ad avere un Ramarro, mentre negli altri stati quasti rettili prosperano in cattività e sono considerati ottimi "pets". Devo comprare un Ramarro da un australiano o un americano???????

Scusatemi lo sfogo, ma quando ho saputo che la nonna di una mia amica distrugge ogni anno la covata di uova della sua coppia di Testudo hermanni (in lista II CITES per la convenzione di Washington), perchè teme sanzioni in caso nasca qualche piccolo, ho capito che questa legislazione ha delle lacune (forse perchè troppo generica) e rischia di non riuscire nel suo intento di protezione. Quasi dimenticavo: durante un campo di lavoro in Albania, alcuni anni fa, ho scoperto che lì le T.hermanni le usano per nutrire cani e maiali tanto più che rovinano gli orti (ho visto personalmente una grotta vicino a Scutari con dentro una catasta di gusci scarnificati!). No, non fraintendetemi, non ce l'ho con nessuno, ma vediamo di fare qualcosa di utile per proteggere davvero gli animali in estinzione! AIUTATECI AD AIUTARVI. Esisterà pure il giusto equilibrio!

PS: ringrazio comunque le persone in gamba che ho incontrato nella sede del corpo veterinario e della forestale di Genova, che da "pivello" in fatto di legislazioni avevo contattato ai tempi della mia esperienza d'allevamento con i Ramarri: se non fosse stato per la loro disponibilità, e le mie Testudo hermanni da denunciare, non avrei mai saputo che detenevo dei Ramarri "fuorilegge"! (Tranquilli, sono tornati tutti a casa: genitori e pargoletti, proprio sulla collina di fianco a quella in cui hanno perso la vita tutti i loro "cugini" per lo sfruttamento edilizio!).


Torna all'Index