Il massacro dei Rospi smeraldini

Ovvero una brutta storia di Rospi e di Ruspe.
(articolo del 27/5/2001)


Penso che tutti sappiate che, secondo la convenzione di Berna, ormai tutte le specie di anfibi e rettili europei sono teoricamente protette, anche se poi ogni regione italiana ha deciso se e con che modalità applicare un simile regolamento. In Liguria l'applicazione risulta una delle più categoriche... ed inattuabili: sono infatti protette persino specie non appartenenti alla nostra fauna! ...e con che controsensi!
Per capirci qualcosa mi sono infine procurato la pubblicazione del bollettino della regione Liguria 1992, riportante la "legge a tutela della fauna minore", scusate se ve ne cito qualche stralcio, ma è propedeutica al mio "mugugno", anzi contiene già in corsivo alcuni miei commenti:

Articolo 1 Articolo 5.1 Articolo 5.9 Articolo 9.1 e 2

Il Fattaccio:ovvero Ruspe e Rospi non possono convivere:

Questa opera di distruzione a danno di una ex fiorente popolazione di Rospi smeraldini cominciò molti anni fa (1988): allora nessuna legge li tutelava, eviterò di riportare il nome della località ove si è svolto il massacro per puro pietismo.
In questo luogo dunque, oltre ad un ridente ruscello stagionale si trovava uno stagno in cui prosperavano rospi comuni, smeraldini e rane dalmatine, ma decisero che trovandosi entro il paese era fonte di zanzare, inoltre, già che lo si ricopriva perchè non costruirci sopra una palazzina di 6 piani? Detto fatto: i rospi smeraldini che erano così tanti da dover stare attenti a dove si mettevano i piedi nelle passeggiate serali, scomparvero in due soli anni.

Credo di essere stato l'unico a rimpiangerli e a sperare, nelle sere primaverili, di sentirne ancora il canto trillante.
Nulla per anni... intanto appare la legge regionale che potrebbe tutelarli... poi, nel 1995, sento, presso la foce del fiumiciattolo, il canto di un maschio ed il giorno dopo scopro una coppia, verosimilmente l'unica sopravvissuta, mentre depone le uova in un'ansa del ruscello. WOW c'era ancora speranza!

Nella primavera 2000 riesco ad individuare il canto di 5 diversi maschi tutti localizzati alla foce del ruscello e numerose ovature, do quindi ottimisticamente la specie per "fuori pericolo". Illuso!

Nella primavera successiva (2001) scopro che è stato deciso di rifare l'argine del fiume e di spianarne la foce per scongiurare eventuali piene, morale arrivo presso il torrente e scopro che il suo tratto finale è stato scavato, allargato, spianato, insomma completamente stravolto! Le ruspe col loro lavoro instancabile hanno gettato nel mare antistante (evviva anche la salvaguardia dell'ambiente marino!) tonnellate di terra, sassi e, naturalmente, ciò che vi si trovava in mezzo, rospi smeraldini compresi.
Poichè la natura è piena di risorse ho scoperto che miracolosamente ancora tre maschi si accanivano a "cantare" in quella zona (nota bene, nel resto del fiume, risalendo più a monte, sono assenti). Non solo, erano presenti anche alcuni girini in una pozza che si era salvata dalle ruspe per la sua posizione nei pressi del pilone di un ponte: unico problema la corrente d'acqua era stata deviata e la pozza si stava prosciugando!

EPILOGO Il mio racconto potrebbe concludersi qui, con molta amarezza. Dirò solo, per lasciarvi con una speranza di lieto fine, che ho deciso di fare qualcosa. Un sabato del maggio 2001, sotto un sole infuocato, sono partito armato di una bottiglia di plastica e "tirandomela da strano", sotto lo sguardo impietoso di chi passava sul ponte sopra di me, mi sono messo a raccogliere girini nel fango. Poi, tutto fiero e coperto di melma, stile film dell'orrore "Il mostro della palude misteriosa" ho superato il paese risalendo il corso d'acqua per due chilometri, fino ad una piccola diga e lì ho liberato un centinaio di girini, in uno specchio d'acqua cristallino, augurando loro buona fortuna e raccomandandoli di evitare d'ora in poi le ruspe. Chissà che tra tre-quattro anni non possa di nuovo ascoltare il trillo allegro di questi magnifici rospetti?

ma il racconto non finisce qui come temevo...

Aggiornamento del 14/8/2003: non mi piace lasciare l'amaro in bocca quindi voglio condividere con voi la gioia della vittoria: come molti di voi sanno ho cresciuto per due anni consecutivi alcuni girini di questo simpatico anfibio durante il periodo estivo rilasciando in autunno i rospetti ormai subadulti (tranquilli tutti dello stesso sito!). Il monitoraggio dell'estate 2002 e quella di quest'anno hanno mostrato un'incredibile resa riproduttiva con il letto del fiume -ormai asciutto- brulicante di baby rospi. Non solo, a distanza di 15 anni ho potuto finalmente incontrare di nuovo qualche rospetto subadulto a spasso per il paese! Ora posso davvero tirare un respiro di sollievo e godermi il canto trillante dei miei beniamini!
Questa breve storia -assolutamente vera- ci dimostra che chiunque lo desideri può fare davvero tanto per la salvaguardia della nostra fauna minore e che la legge, se dietro non ha "grano salis" e persone con tanta buona volontà, resterà sempre uno strumento sterile.


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