Elenco schede


Parassiti: chi sono e come si curano

A cura del Dr. Andrea Loro


I rettili possono essere infestati da una grande varietà di parassiti, provenienti sia dall'ambiente sia dalle prede. La presenza di ectoparassiti è facilmente rilevabile anche ad un'osservazione superficiale dell'animale, mentre gli endoparassiti richiedono un'osservazione più attenta e il ricorso ad altre tecniche diagnostiche. La diagnosi di malattia parassitaria, come già accennato, è facile per quanto riguarda gli ectoparassiti quali acari, zecche, sanguisughe ecc.; la presenza di endoparassiti, invece, viene determinata tramite l'analisi delle feci e dello sputo.
Di seguito verranno esaminati i principali ecto- ed endoparassiti che possono infestare i nostri amici rettili.

Ectoparassiti.

Vi sono molti ectoparassiti che possono infestare i rettili, e comprendono zecche, acari, pulci, ditteri ematofagi e sanguisughe.
Zecche: si possono rinvenire sia zecche dure che molli. Di queste, i generi che parassitizzano più frequentemente i rettili sono: Argas sp., Ixodes sp. ed Ornithodoros. Le zecche possono essere presenti sull'animale ad ogni stadio di sviluppo. Mentre larve e ninfe, date le loro dimensioni ridotte, si possono individuare solamente ad un'accurata osservazione, le femmine adulte, in particolare dopo alcuni giorni di alimentazione, si possono individuare con estrema facilità. In caso di infestazioni massive, gli animali si presentano anemici e debilitati, a causa dell'attività sottrattiva di questi artropodi e nei casi più gravi possono anche morire.
Acari: l'Ophionyssus natricis è l'acaro che per antonomasia colpisce i rettili, ed in particolare i serpenti; infatti, nella maggior parte dei casi, questa è l'unica specie presente sull'ospite. Meno diffusi, ma non per questo da non considerare, sono gli acari appartenenti ai generi Neoliponyssus e Ophidilaelaps. L'Ophionyssus si presenta come un puntino di colore variabile da rosso a nero, che si muove sopra, sotto e tra le squame. Ad eccezione di infestazioni massive, dove la presenza degli acari è diffusa a tutto la superficie corporea, le localizzazioni più comuni di questi parassiti sono tra l'orbita ed il bulbo oculare, nello spazio intermandibolare e a livello dell'orifizio cloacale. Gli animali infestati sono iperattivi, vagano per la teca sfregando tutto il corpo e rimangono a lungo immersi nell'acqua traendone sollievo ed eliminando un certo numero di parassiti, comportamento che consente il ritrovamento dei parassiti nel contenitore dell'acqua. Le infestazioni da acari possono essere sufficientemente gravi da causare debilitazione nell'animale, in conseguenza dell'azione sottrattiva dei parassiti. Questi artropodi contribuiscono alla trasmissione di batteri appartenenti alla specie Aeromonas hydrophila, i quali sono causa di polmoniti e setticemia.
Pulci penetranti (Chiggers): le pulci penetranti sono le larve esapode degli acari appartenenti al genere Trombicula. Si presentano come puntini rosso-arancio, uniti a formare dei gruppi. Gli adulti non sopravvivono in ambiente chiuso, di conseguenza quest'infestazione è autolimitante; anche la patogenicità di questi parassiti è sconosciuta.
Ditteri e afanitteri molte specie di mosche, zanzare, pulci e moscerini colpiscono i rettili. La maggior parte di questi artropodi non rappresenta un problema per gli animali in condizioni naturali, ma può diventarlo per quelli detenuti in cattività. Alcune mosche trasmettono il plasmodio della malaria tra i serpenti, zanzare e moscerini possono trasmettere emoprotozoi, microfilarie, virus. In ogni caso, data la dieta ematofaga di questi artropodi, la loro presenza nei terrari può causare copiose perdite di sangue agli esemplari più piccoli, con conseguente anemia e debilitazione.
Sanguisughe: è difficile trovare delle sanguisughe su dei rettili tenuti in cattività, a meno che non siano esemplari di cattura appena importati o catturati. Le sanguisughe sono un reperto raro sugli ofidi, poiché questi parassiti colpiscono principalmente tartarughe e coccodrilli. Le sanguisughe possono veicolare batteri e parassiti da un ospite all'altro. La loro azione sottrattiva provoca, in animali infestati, cospicue perdite di sangue con anemia e debilitazione dell'esemplare colpito.

Endoparassiti.

Gli endoparassiti che colpiscono i rettili, sono numerosi ed appartengono sia al sottoregno dei protozoi che a quello dei metazoi. Lo stress della cattività abbassa le difese dell'animale, favorendo lo sviluppo di parassitosi. Molti parassiti richiedono la presenza di un ospite intermedio, il quale può far parte dell'alimentazione del serpente, di conseguenza non sempre si riesce a prevenire l'insorgenza di queste malattie. A volte il decorso delle parassitosi può essere inapparente e portare a morte l'animale senza che questo manifesti una sintomatologia evidente.
La diagnosi della maggior parte delle infestazioni da endoparassiti si effettua attraverso l'analisi delle feci, salvo che per i parassiti a localizzazione ematica e polmonare.

Protozoi

Amebiasi: nei serpenti è frequente il rinvenimento di parassiti appartenenti alla specie Entamoeba invadens, i quali danno una patologia caratterizzata da elevata morbilità e mortalità. Negli stadi precoci della malattia i sintomi sono rappresentati da anoressia, disidratazione, deperimento, feci maleodoranti e spesso diarrea muco-emorragica, a causa della presenza di gastriti e coliti ulcerative.
La malattia evolve rapidamente e può portare a morte tutti gli animali colpiti. Nella diagnosi differenziale si devono infestazioni da nematodi e le infezioni da Salmonella sp., le quali tuttavia non presentano generalmente prognosi più fauste.
Coccidiosi: la coccidiosi nei rettili è una malattia ancora poco conosciuta. I generi di coccidi che colpiscono più frequentemente questi animali sono: Eimeria, Isospora e Caryospora. I sintomi clinici possono essere lievi e consistere in anoressia e diarrea; nei casi più avanzati si può presentare rigurgito, disidratazione ed enterite emorragica.
Criptosporidiosi: nei serpenti, una coccidiosi particolare è sostenuta da coccidi del genere Cryptosporidium. Il parassita provoca una gastrite cronica ipertrofica che si rende evidente all'esame clinico per la presenza di un rigonfiamento in corrispondenza dello stomaco del serpente. Il decorso clinico della malattia può protrarsi per un lungo periodo con rigurgito persistente e perdita di peso, nonostante l'appetito dell'animale rimanga invariato.
Protozoi emoparassiti: i generi di maggior rilievo sono: Haemogregarina, Hepatozoon, Haemoproteus, Leishmania, Babesia, Leukocytozoon, Plasmodium e Trypanosoma. Gli animali si possono infettare tramite la puntura di artropodi vettori, quali zecche, zanzare, acari e sanguisughe. In alcuni casi la trasmissione avviene per via orale attraverso l'ingestione di invertebrati infetti o prede infette. La patogenicità di questi protozoi è molto variabile; ad esempio in esemplari infettati con Leishmania sp., agente eziologico della Leishmaniosi, malattia pericolosa anche per l'uomo, non sono stati riportati casi di sintomatologia evidente, mentre in animali infettati con Plasmodium sp., agente eziologico della malaria, sono stati dimostrati quadri di grave anemia con patologie vascolari occlusive al cuore, cervello e visceri dovute alle grandi dimensioni degli schizonti. Per quanto riguarda l'Haemogregarina ed il Trypanosoma, vi sono raramente sintomi evidenti. Considerando che per i rettili la patogenicità di molti protozoi è bassa, ma che gli stessi microrganismi possono rappresentare un pericolo per l'uomo, è bene ricordare che in caso di infezione è meglio attuare un piano profilattico piuttosto che terapeutico.
Flagellati: i generi più comuni che si possono rinvenire nei rettili sono: Hexamita, Trichomonas, Giardia e Leptomonas. Questi flagellati si localizzano nel tratto digestivo e nell'apparato uro-genitale. Nella maggior parte dei casi questi parassiti vivono da commensali; in caso di malattia evidente, i sintomi rilevabili sono aspecifici e sono anoressia e perdita di peso.

Metazoi

TREMATODI
Digenei: i trematodi che parassitizzano i rettili appartengono principalmente a questo gruppo ed appartengono ai seguenti generi: Renifer, Dasymetra, Ochetosoma, Stomatrema, Pneumatophilus, Zeugorchis, Lechriorchis e Styphlodorus. Ad eccezione dello Styphlodorus, che si localizza nei tubuli renali, negli ureteri e nella cloaca, tutti gli altri si rinvengono in bocca, faringe, esofago, trachea e polmoni. Queste ultime localizzazioni possono causare ulcere a livello polmonare, facilitando l'impianto di batteri e quindi l'insorgenza di infezioni secondarie.

CESTODI
Proteocefalidi: a quest'ordine appartengono quattro generi, Crepidobothrium, Ophiotaenia, Proteocephalus e Acanthotaenia. La sintomatologia clinica di un'infestazione da Proteocefalidi è molto lieve e spesso inapparente.
Pseudofillidei: in quest'ordine di Cestodi vi è una sola famiglia, i Difillobotridi con i suoi quattro generi, Spirometra , Duthiersia, Scyphocephalus e Bothridium. I plerocercoidi di questi parassiti si localizzano nel tessuto muscolare e nel sottocute degli animali, dando origine a rigonfiamenti di consistenza molle. La presenza di questi rigonfiamenti è utile per individuare l'infestazione all'esame.
Mesocestodidi: le famiglie di mesocestodidi che colpiscono i rettili sono gli Anoplocefalidi, i Dilepididi ed i Mesocestodidi. Questi vermi si localizzano nel peritoneo e nel fegato (Dilepididi) o nei reni, polmoni, fegato, parete intestinale e cavità celomatica (Mesocestodidi). I sintomi correlati ad un'infestazione causata da questi parassiti sono aspecifici e variano in base agli organi colpiti.

NEMATODI
Molti Nematodi parassitizzano i rettili, localizzandosi nell'apparato respiratorio, nell'apparato digerente o negli organi ad esso collegati. Alcuni possono lasciare l'intestino dell'ospite perforandolo e fuoriuscire aprendo dei fori nella cute. La sintomatologia legata ad un'infestazione da Nematodi è spesso vaga ma può comprendere anoressia, anemia, rigurgito, rigonfiamenti, e segni di ostruzione intestinale per quanto riguarda i parassiti a localizzazione gastrointestinale, e difficoltà respiratorie e bocca aperta per i parassiti a localizzazione polmonare. Nei casi più gravi di infestazione da Nematodi, l'animale può giungere alla morte. Di seguito vengono riportati i principali ordini e generi di Nematodi che possono parassitare i rettili
Ascaridi: comprende due generi che colpiscono i rettili a livello gastrointestinale: Ophidascaris e Polydelphis.
Rabditidei: comprende i generi Rhabdias, Entomelas e Strongyloides, dei quali i primi due si localizzano nei polmoni spesso senza dare sintomi clinici evidenti.
Strongiloidi: comprende i generi Diaphanocephalus e Kalicephalus, che colpiscono l'apparato digerente.
Filaridi: la presenza di questi parassiti nel sangue dei rettili non è frequente. Si possono rinvenire in circolo microfilarie del genere Macdonaldius oschei; queste una volta raggiunta la maturità vanno a localizzarsi nella camera anteriore dell'occhio, nella cavità celomatica, nei sinusoidi epatici e nei grossi vasi, dove possono causare trombosi o aneurismi. In molti casi la patologia si evidenzia solamente attraverso la presenza di lesioni cutanee.
Capillarie ed Eustrongili: due generi appartenenti a questi due ordini parassitizzano i rettili, e sono Capillaria ed Eustrongylides. Il primo si localizza nell'intestino, mentre il secondo ha localizzazione epatica.
Pentastomidi: più che elminti, i Pentastomidi sono artropodi primitivi, che vengono accorpati ai Nematodi per il fatto che vivono esclusivamente come endoparassiti. Gli adulti si localizzano nei polmoni dell'ospite, mentre le larve si sviluppano nell'intestino per poi migrare fino ai polmoni. I generi più comuni che colpiscono i rettili sono: Railletiella, Porocephalus, Kiricephalus, Armillifer e Sebekia. I Pentastomidi hanno la capacità di perforare i tessuti ed a volte gli adulti possono migrare e perforare la cute.

Terapia

Ectoparassiti

Farmaco Dose Parassiti note
Vapona Strisce di 30 mm per ogni m³, all'interno del terrario, per non più di 4 giorni Acari, zecche Ottimo prodotto, sicuro, bassa tossicità. Evitare il contatto diretto con l'animale. Durante il trattamento (2 settimane circa) eliminare la ciotola dell'acqua dalla teca.
Fipronil (Frontline) Una spruzzata su un batuffolo di cotone precedentemente inumidito Acari, zecche Attenzione: se usato in eccesso può risultare tossico per l'animale. Passare il batuffolo su tutto il corpo dell'animale. Di solito è sufficiente un'unica applicazione
Ivermectina (Ivomec) Diluire in soluzione al 10% con soluzione fisiologica. Acari, zecche Prodotto estremamente efficace ma ad elevata tossicità. Passare un batuffolo di cotone inumidito con la soluzione su tutto l'animale, ripetere ogni 10 gg. Non usare per via iniettabile, soprattutto in tartarughe, serpenti indaco e scinchi

Endoparassiti

Farmaco Dose Parassiti note
Febendazolo (Panacur) 50-100 mg/Kg per bocca, ripetere dopo 2 settimane Nematodi Prodotto sicuro ed efficace
Metronidazolo (Flagyl) 40-125 mg/Kg per bocca, ripetere ogni 2 settimane per tre volte Flagellati, Protozoi, Entamoeba sp. La dose inferiore si utilizza nei Lampropeltis e nei serpenti indaco: in queste specie non superare mai i 40 mg/Kg
Praziquantel (Droncit) 8 mg/Kg intramuscolo o per bocca, ripetere ogni 2 settimane per tre volte20-30 mg/Kg per bocca, una volta sola Cestodi e trematodi Prodotto sicuro ed efficace. Alla dose più elevata elimina i Cestodi in serpenti e sauri
Pyrantel pamoato (Nemex) 2,2 mg/Kg per bocca, ripetere dopo 2 settimane Nematodi
Sulfadimetossina (Albon, Bactrovet) 90 mg/Kg inizialmente, poi 45 mg/Kg per bocca, ripetere dopo 24 ore Coccidi

Bibliografia di riferimento

Barnard SM, Upton SJ: A veterinary guide to the parasites of reptiles. Volume I "Protozoa". Krieger publishing company, Krieger drive, Malabar, Florida, 1994
Beynon PH, Lawton MPC, Cooper JE: Manual of reptiles, British Small Animal Veterinary Association, Celtenham, 1992
Campbell TW (a): Clinical pathology. In Mader DR: Reptile medicine and surgery, W.B. Saunders Company, Philadelphia, USA, 1996, 248-257
Campbell TW (b): Hemoparasites. In Mader DR: Reptile medicine and surgery, W.B. Saunders Company, Philadelphia, USA, 1996, 379-381
Carlisle Nowak MS, Sullivan N, Carrigan M, Knight C, Ryan C, Jacobson ER: Inclusion body disease in two captive Australian pythons (Morelia spilota variegata and Morelia spilota spilota). Australian Veterinary Journal, 76:2, 98-100, 1998
Frye FL: Reptile care, an atlas of diseases and treatments. Volume I. Volume II. T.F.H Publications Inc., Neptune City, N.J., 1991
Funk RS (b): Differential diagnosis by symptoms. Snakes. In Mader DR: Reptile medicine and surgery, W.B. Saunders Company, Philadelphia, USA, 1996, 322-324
Jacobson ER, Fowler ME (b): Viral diseases of reptiles. Zoo and wild animal medicine, W.B. Saunders Company, Philadelphia, USA., 1993, 153-159
Jacobson ER: Laboratory investigations. In Beynon PH, Lawton MPC, Cooper JE: Manual of reptiles, British Small Animal Veterinary Association, Celtenham, 1992, 49-62
Jacobson ER: Necrotizing mycotic dermatitis in snakes: clinical and pathological features. J Am Vet Med Assoc 177(9):838, 1980
Kiel JL: Paget's disease in snakes. Proc. Am. Assoc. Zoo Vet. Ann. Mtng., 1983, 201-207
Lane TJ and Mader DR: Parasitology. In Mader DR: Reptile medicine and surgery, W.B. Saunders Company, Philadelphia, USA, 1996, 185-203
Mader DR: Reptile medicine and surgery, W.B. Saunders Company, Philadelphia, USA, 1996
Murray MJ (b): Pneumonia and normal respiratory function. In Mader DR: Reptile medicine and surgery, W.B. Saunders Company, Philadelphia, USA, 1996, 390-405
Orós J, Tucker S, Jacobson ER: Inclusion body disease in two captive boas in the Canary Island. Vet Rec 143:10, 283-285, 1998
Pampiglione S, Canestri Trotti G: Guida allo studio della parassitologia. Seconda edizione. Società Editrice Esculapio, Bologna, 1990
Penner JD, Jacobson ER, Brown DR, Adams HP, Besch-Williford CL: A novel Mycoplasma sp. associated with proliferative tracheitis and pneumonia in a Burmese python (Python molurus bivittatus). Journal of comparative pathology, 117:3, 283-288, 1997
Poli G, Bonizzi L: Sistemi difensivi "innati", non specifici. In Poli G, Cocilovo A: Microbiologia e immunologia veterinaria. UTET, Torino, 1996. 567-584. Pag. 576
Rosenthal KL, Mader DR: Microbiology. In Mader DR: Reptile medicine and surgery, W.B. Saunders Company, Philadelphia, USA, 1996, 117-125
Rossi JV: Dermatology. In Mader DR: Reptile medicine and surgery, W.B. Saunders Company, Philadelphia, USA, 1996, 104-117
Schumacher J, Jacobson ER, Gaskin JM: Inclusion-body disease in boid snakes: a retrospective and prospective study. Proceedings of the American Association of Zoo Veterinarians, 1990, p 289
Schumacher J: Viral diseases. In Mader DR: Reptile medicine and surgery, W.B. Saunders Company, Philadelphia, USA, 1996, 224-234
Wright RK: Dysecdisis in boid Snakes with Neurologic Diseases. Bull Assoc Rept Amphib Vet 2(2):7, 1992
Wright RK, Cooper EL: Temperature effects on ectotherm immune responses. Dev. Comp. Immunol. 5 Suppl 1981, 1:117-122



Elenco schede