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Polypterus senegalus

Inauguro con questa scheda la sezione dedicata ai pesci. Lungi dal considerare un normale guppy come un pesce scontato (li allevo tutt'ora e ne sono assolutamente fiero), ho pensato che fosse bene avviare quest'area con un pesce quantomeno insolito, tanto per essere in tema, ma ben venga qualsiasi vostra esperienza con qualsivoglia specie dei nostri amici pinnuti!

femmina adulta Polypterus un fossile in acquario: di certo chi acquista un poliptero non lo fa perchè affascinato dalla grazia o dai colori, tantomeno per la delicatezza dei suoi movimenti, o il simpatico "musetto" da grongo arrabbiato. Ciò che appare chiaro a chi vede un poliptero per la prima volta è l'unicità di questo pesce: i suoi tratti sono così caratteristici da renderlo inconfondibile. Se poi investighiamo un po' più a fondo su questo insolito ospite dei nostri acquari, scopriremo che in sè raccoglie una serie di caratteri primitivi che ce lo potrebbero far maggiormente assimilare ad un vero fossile, spesso più affine ad un anfibio piuttosto che ad un pesce.

Appartenente al gruppo degli Actinopterigi, la famiglia dei Polypteridae comprende due soli generi di pesci distribuiti in Africa. Al genere Erpetoichthys (ex Calamoichthys) appartiene la sola specie E. calabaricus, caratterizzata da un corpo serpentiforme lungo e sottile, mentre al genere Polypterus sono ascritte una decina di specie diverse (P. ansorgii, P. bichir, P. delhezi, P. endlicheri, P. ornatipinnis, P. palmas, P. retropinnis, P. senegalus, P. teugelsi, P. weeksii) spesso divise in sottospecie diverse con caratteristiche piuttosto marcate (es il Polypterus senegalus meridionalis raggiunge taglie quasi doppie rispetto alla specie nominale P. senegalus senegalus).

La forma di questi pesci è sempre la stessa: un corpo siluriforme, che ricorda un'anguilla tozza e corta, con cui condivide la coda monolobata e due robuste pinne pettorali... ma la similitudine finisce qui... infatti i Polypterus sono ricoperti da fitte scaglie e da un vero dermoscheletro che li rende "duri", possiedono inoltre una lunga pinna dorsale suddivisa in 8-15 singole pinnule capaci di scomparire completamente in apposite tasche del dorso (un adattamento utile per potersi infilare e poi sfilare in retromarcia, da tane anguste, senza restare incastrati). Anche le pinne pettorali hanno caratteristiche uniche, infatti a livello scheletrico sono organizzate proprio come le nostre mani con un peduncolo carnoso che contiene vere ossa carpali, e come zampe vengono usate nel caso in cui il Polypterus debba spostarsi sulla terraferma per raggiungere una diversa pozza d'acqua.
Per poter affrontare un viaggio all'asciutto tuttavia è necessario potersi approvigionare d'ossigeno e per questo motivo il Polypterus ha evoluto due polmoni a partire dalla vescica natatoria: in pratica questa è stata espansa fino a riempire gran parte dello spazio corporeo (il polmone destro, che è più espanso, si spinge fino all'apertura anale!), inoltre si è progressivamente arricchita di vasi sanguigni così da poter cedere l'ossigeno contenuto ai globuli rossi. Non per questo il Polypterus ha rinunciato alla respirazione branchiale, perfettamente efficiente (un Polypterus cui sia impedito di salire in superficie non muore asfissiato se l'ossigeno disciolto nell'acqua è sufficiente). Tuttavia noterete che quando è necessario dell'ossigeno extra (ad esempio dopo un pasto abbondante) i Polypterus tenderanno a salire frequentemente in superficie per prendere una boccata d'aria. A completare l'unicità di questi pesci due caratteristici corti tentacoli presenti sul muso, con funzione olfattiva, estremamente efficienti per cacciare in assoluta oscurità.

La taglia dei Polypterus varia notevolmente con "nani" di 28 cm (P. ansorgii) e giganti di 97 cm (P. endlicheri congicus). Per nostra fortuna il P. senegalus è solitamente venduto nella sua forma nominale che non supera mai i 40 cm e che solitamente resta più piccola in cattività. Il suo areale d'origine è il più vasto di tutto il genere, comprendendo l'intera area dell'Africa subsahariana occidentale, centrale ed orientale, il che ci rende difficile poter risalire alle condizioni in cui gli animali importati vivevano in natura.
Questa specie è tra le meno appariscenti per colorazione, con una tonalità beige-fango sul dorso (raramente picchiettata di minuscole macchioline verdi) ed un colore bianco sporco sul ventre... ma chi mai alleverebbe dei Polypterus come pesci ornamentali?

coppia in tana Vita in natura? Come ho appena detto le notizie sui reali habitat del Polypterus senegalus sono a dir poco frammentarie, di certo è stato descritto quello del lago di Oguta, a causa del quale si indicano quasi sempre come valori ottimali per questo pesce un Ph acido (5,2-6,5) e temperature nel range dei 24-28°C. Invece gli ambienti colonizzati da questa specie sono tra i più variabili ed i valori chimici e le temperature dell'acqua tutt'altro che così ristretti. Pare anzi che solo un drastico abbassamento della temperatura possa permettere la maturazione delle gonadi determinando la riproduzione... propro come avviene per i nostri tritoni!
In natura questi pesci colonizzano sempre le aree presso la riva dove la vegetazione sia più abbondante, il livello dell'acqua basso, e la presenza di rocce ed alberi caduti possa creare un fondale ricco di anfratti in cui nascondersi. L'alimentazione naturale si basa su qualsiasi invertebrato o vertebrato che possa entrare nella loro bocca, l'attività di caccia avviene tipicamente all'imbrunire e di notte, mentre durante il giorno restano immobili nelle proprie tane, cui sono legati abitudinariamente.

Un acquario per i Polypterus: benchè siano in molti ad allevare i Polypterus in acquari misti, con coinquilini di taglia adeguata, consiglierei di dedicare a questi pesci un acquario ad hoc; questo ci consentirà di optare per un arredamento ottimale basato sulla presenza di numerosissimi anfratti e piante abbondanti, utilizzando una vasca sviluppata molto in lunghezza e larghezza, e poco in altezza. Con questo set-up i vari esemplari allevati avranno una vita poco stressante potendo formare minuscoli "lotti" in cui vivere tranquilli (sono infatti piuttosto territoriali). La mancata concorrenza con pesci più veloci ci faciliterà inoltre la nutrizione di questi "fossili" che basano la loro caccia soprattutto sul fiuto.
Consiglio l'uso di radici, rocce ed anfore tenendo conto che questi pesci raggiungeranno rapidamente la taglia di 25-35 cm. (maschio maggiore)e che necessiteranno quindi di nascondigli adeguati. Sul fondo uno strato di ghiaino di quarzo garantirà l'attecchimento di piante robuste che si sviluppino soprattutto verso la superficie (Pistia, Nimphaea, Ceratophyllum, Utricularia, Vallisneria, Aponogeton sono tutte realmente presenti nei loro biotopi). La schermatura della luce fornita dalle piante vincerà in breve tempo la timidezza di questi pesci, che cominceranno a farsi vedere anche durante il giorno, specialmente se adescati da un profumato bocconcino. E' possibile far convivere specie diverse di Polypterus senza grossi inconvenienti, purchè di taglie simili.

Acquistare un Polypterus: solitamente nelle vasche dei negozi si vedono esemplari giovani di recente importazione con taglie tra i 10 ed i 15 cm e forme molto snelle. A questa età è già possibile, con un po' di fortuna, sessare gli animali selezionando così una o più coppie. Mentre il dimorfismo sessuale degli adulti non lascia dubbi a questo stadio potremo unicamente contare sulle dimensioni ed il numero di raggi della piccola pinna anale che nel maschio è più sviluppata in larghezza.
Inutile dire che dovremo scegliere esemplari vivaci ed in perfette condizioni; fate in particolare caso allo stato dei delicati tentacoli del muso che sono i primi a subire i danni da incuria. I costi di questi pesci sono variabilissimi e, pur costando pochi euro ai grossiti, una volta arrivati a noi ultimi affidatari potremo sentirci chiedere cifre piuttosto elevate (io ho pagato i miei esemplari 20 euro l'uno!).

in esplorazione Alimentazione e pulizia: i Polypterus sono tutti carnivori e predatori, fortunatamente a loro non interessa granchè che la preda sia viva o morta, tuttavia dimenticatevi del comodo mangime in scaglie!
Per ottenere una crescita rapida e robusta dei vostri esemplari potrete optare per piccoli pesci ovvero utilizzare pezzi di filetto di pesce conservato in freeezer (es. trota, salmone, o acciughe ben sciacquate) tagliuzzato in bocconi di dimensioni opportune. Poichè la bocca di questi pesci è scarsamente dilatabile sarà sempre meglio optare per cibo di dimensioni contenute e comunque morbido. Il cibo viene mangiato quasi esclusivamente sul fondo evitate quindi pasti "galleggianti". Gli esemplari giovani mangeranno volentieri anche dei chironomus, mentre agli adulti potete dare -di tanto in tanto- bigattini (che non causano alcun problema) e piccole gambusie/scardole/alborelle vive. Ho tentato più volte di variare la loro dieta con polpa di gambero o calamaro freschi, ma non sono mai stati accettati.

A seconda del tipo di cibo somministrato noterete comportamenti di caccia diversissimi: i pezzi di pesce e le prede inerti che rilascino una traccia odorosa attirano i Polypterus fuori dalla tana a qualsiasi ora del giorno. In questo caso li si vedrà vagare alla cieca fiutando l'acqua con evoluzioni concentriche, un po' come fanno gli squali, finchè riusciranno a posare i loro tentacoli olfattivi sulla preda, facendo scattare immediatamente le mascelle. Con pochi scatti della bocca il cibo viene inghiottito così com'è.
Proprio a causa di questo avvicinamento lento al cibo sconsiglio la convivenza dei Polypterus con altri pesci più "evoluti" che soffierebbero il pasto a questi sprovveduti. Se proprio optate per una convivenza, nutrite i Polypterus a luci spente ed in condizini di oscurità, dove il loro olfatto avrà la meglio.
Quando invece i Polypterus predano pesci vivi le modalità di caccia si adeguano. In questo caso i Polypterus si muoveranno solo all'imbrunire quando i pescetti cominceranno a rallentare il loro nuoto per poi fermarsi in posizione di riposo. La caccia viene effettuata a mezz'acqua, o anche in superficie. Invece di nuotare velocemente il Polypterus si muoverà in maniera poco percettibile per scattare sulla preda all'ultimo secondo e solo da distanza molto ravvicinata. Ancora una volta il contatto dei sensibilissimi tentacoli contro il corpo della preda determinerà il fulmineo scatto delle mandibole ed il suo risucchio nelle fauci.

Conosco persone che hanno abituato i Polypterus a mangiare cibo secco in pellets, tuttavia ritengo che per una crescita rapida, ed un ottimale "ingrassaggio" dei riproduttori in vista di un futuro accoppiamento, sia molto meglio usare cibo fresco.

sempre affamati I giovani in crescita potranno essere nutriti quotidianamente, per poi passare a pasti a giorni alterni, ma sempre a sazietà, per gli adulti. Con una simile attività trofica osserverete crescite record col raggiungimento della taglia adulta meno di sei mesi. Avrete così conferma del sesso dei vostri esemplari: i maschi saranno notevolmente più lunghi e snelli (sui 35 cm), avranno tutte le pinne più sviluppate (caudale, pettorali e anale), ed in particolare la pinna anale sarà molto più larga e lunga di quella degli esemplari femmina. Le femmine dal canto loro raggiungeranno a malapena taglie di 25-27 cm, avranno un corpo molto tozzo e grasso, e la testa proporzionalmente più piccola.

Una simile attività trofica porta l'inevitabile necessità di operazioni regolari di pulizia. Dovrete quindi intervenire prima di tutto eliminando qualsiasi avanzo di cibo non consumato, pulirete inoltre il filtro dell'acquario ogni 15 giorni ed effettuerete regolari cambi parziali dell'acqua (un terzo del volume ogni mese) per evitare un accumulo straordinario di nitrati e fosfati.
I Polypterus sono in realtà resistentissimi a questo tipo di inquinanti, ma non sono altrettanto robusti nel caso di infezioni batteriche perniciose (Aeromonas, Pseudomonas ecc...) per cui è meglio essere zelanti con queste attività di manutenzione.

Parlando di filtro mi sono appena ricordato di mettervi in guardia dai filtri dotati di bocchette aspiranti senza griglie protettive: per i Polypterus la tentazione di infilarsi in ogni buco è fortissima ed è quindi facile che vengano aspirati nel filtro, o peggio che restino incastrati metà dentro e metà fuori lasciandoci le pinne. Schermate quindi sempre l'ingresso del filtro con una griglia adeguata!

dimorfismo sessuale della pinna anale Carattere e Riproduzione: come ho accennato all'inizio questi pesci sono piuttosto territoriali, intendiamoci, non come i ciclidi che passano tutta la loro vita a difendere un fazzoletto di sabbia! Comunque sia una volta adulti noterete una territorialità sesso-specifica, ovvero i maschi scacceranno altri maschi e le femmine altre femmine. Non osserverete mai parate di minaccia o altri gesti rituali di comunicazione, solo un nuoto diretto e veloce contro l'avversario, che si darà rapidamente alla fuga. Questi attacchi sono apparentemente casuali e non insistenti, si osserverà la formazione di gerarchie precise in cui ogni individuo è dominante o recessivo rispetto ad un altro, ma mai si troverà una pinna sfrangiata o un corpo ferito. La territorialità è comunque mitigata fortemente dalla presenza di numerose tane ed ingombri visivi (piante folte, rocce, radici).
Più di rado si potranno osservare lievi comportamenti aggressivi di piccole femmine nei confronti dei grossi maschi (e poi si parla di sesso debole!), o altrettanto timidi tentativi di corteggiamento da parte dei maschi. Questi resteranno tali se la coppia non sarà opportunamente preparata alla riproduzione.

Riprodurre i Polypterus non è banale, le segnalazioni di deposizioni e nascite in cattività si contano sulle dita di una mano (e sono legate a riproduttori di cattura comprati già "pronti" per l'accoppiamento). La ragione principale di questi insuccessi è legata al fatto che gli acquariofili sono abituati a riprodurre i pesci innalzando la temperatura dell'acqua, mentre i Polypterus necessitano di essere trattati come tritoni, facendo osservare loro prima un vero letargo invernale a bassa temperatura.
Se avete quindi la possibilità di alloggiare la loro vasca in un ambiente non riscaldato il più è fatto: lasciate che la temperatura autunnale rinfreschi l'acquario e poi stabilizzate la temperatura invernale con un termostato, affinchè resti attorno ai 12-14°C. Lasciate i Polypterus in pace, in questa fase non si nutriranno affatto (di solito smettono di nutrirsi appena la temperatura scende sotto i 22°C), uscendo di rado dalle loro tane. Non li vedrete dimagrire molto, ma naturalmente sarà necessario nutrirli abbondantemente prima e dopo questo letargo. Non mettete in letargo esemplari che non siano adulti e ben pasciuti, o rischierete di perderli.
A primavera, o comunque dopo 2-3 mesi di letargo, riportate progressivamente i Polypterus a temperature elevate, intorno ai 27-28°C e nutriteli abbondantemente. Con un po' di fortuna, dopo alcune settimane, assisterete ai primi giochi nuziali, che consistono nel maschio che nuota sotto alla femmina toccandole la zona cloacale con il muso. La coppia si muoverà a mezz'acqua nuotando con movimenti circolari. Se tutto va bene all'imbrunire o nella notte la coppia deporrà alcune centinaia di grosse uova leggermente adesive (io ne ho osservato qualcuna, scampata alla notte, ma non era fecondata), che ricordano ancora una volta quelle dei tritoni. Il maschio, durante la deposizione, accoglie brevemente le uova nella pinna anale, che piega a cucchiaio, per poi fecondarle.
Se le uova non vengono prontamente recuperate è probabile che il mattino dopo ne possiate osservare solo qualcuna superstite sparsa qua e la. Genitori e compagni di vasca gradiscono enormemente questo caviale! E' quindi consigliabile, appena si osservano i giochi amorosi, prepararsi ad una veglia notturna per poter agire tempestivamente.

Dopo solo quattro giorni dalle uova nascono avannotti identici a girini di urodelo, dotati di vistosi ciuffi di branchie esterni, ed altrettanto famelici ed aggressivi. Li si dividerà in più recipienti per ridurre l'aggressività e nutrirà con i soliti naupli d'artemia. In seguito si potrà passare ad enchitreidi, chironomus e polpa di pesce passata al frullatore. State molto attenti agli inquinamenti da avanzo di cibo, che possono fare strage di avannotti.
Dato il mercato inesistente di questa specie è sempre preferibile selezionare un piccolo gruppo di avannotti da crescere, senza incapponirsi a produrne un centinaio con sforzi immani. I giovanissimi P. senegalus vi regaleranno, una volta assunta la forma da adulto, una simpatica livrea a barre verticali scure, poi persa con la rapida crescita.

Spero che questa scheda, dedicata ad un pesce insolito quanto interessante, possa spingere qualcuno di voi a cimentarsi nell'impresa di riprodurre questa specie... nel caso fatemelo sapere!



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