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Lemna minor

Scheda a cura di Roberto Pellegrini


La lenticchia d’acqua, appartenente alla famiglia delle Lemnacee, è una delle piante acquatiche galleggianti più conosciute.
E’ una specie annuale priva di caule, ridotta ad una lamina fogliacea ellittica color verde pisello, larga 2-4 mm e dotata di una singola radichetta incolore (lunga anche 1-2 cm). La lamina non è mai bollosa, ha uno spessore inferiore ad 1 mm e, superiormente, si può presentare arrossata, soprattutto nel periodo invernale. La fioritura si verifica raramente e la moltiplicazione avviene quasi esclusivamente per via vegetativa, tramite la frammentazione degli individui.

Vive solitamente in colonie di 2-4 esemplari, in acque stagnanti, o debolmente fluenti (anche nelle anse dei fiumi), dove forma dense popolazioni monospecifiche. E’ subcosmopolita e vive in tutte le regioni a clima temperato; prospera sia nelle acque limpide, sia in quelle torbose, tollerando valori di pH inferiori a 4 ed acque ricche di sostanze nutritive.
Supera il periodo freddo formando getti invernali ed è in grado di estivare nel fango umido; la sua grande adattabilità le permette di tollerare temperature che vanno da -15°C fino ad un massimo di 32,5°C.
Ha un ruolo importantissimo negli ecosistemi acquatici: è fonte di nutrimento per molte specie di uccelli (come anatre e rallidi), per pesci ed altri organismi fitofagi e funge da rifugio per uova, larve e per numerose specie di invertebrati. In certe condizioni tende, però, a diventare infestante, riducendo la luce ed i nutrienti per le specie vegetali sommerse. La presenza di cristalli di ossalato di calcio nelle sue cellule la rendono inattaccabile dalle chiocciole acquatiche. Per la sua capacità di bioaccumulare inquinanti, assorbendo composti azotati, fosfati e anche metalli pesanti, viene spesso utilizzata negli impianti di fitodepurazione. Con il nome comune di “lenticchia d’acqua”, sono spesso indicate anche altre specie simili appartenenti ai generi Spirodela e Wolffia (entrambe Lemnacee).
In lingua inglese sono conosciute come “Duckweeds”.

In acquario: a causa della sua eccessiva prolificità (in poco tempo tende a ricoprire vaste superfici) non è una pianta molto desiderata dagli acquariofili. Spesso arriva nelle nostre vasche come “ospite” di altre specie vegetali, magari attaccata alle foglie o alle radici: in condizioni ideali basta una sola pianta per formare una densa colonia che, nel giro di poco tempo, andrà controllata e sfoltita mediante l’uso di un retino. Nonostante l’esuberanza, la sua capacità di assorbire nutrienti e luce la fa risultare molto utile nella fase iniziale dell’allestimento di un acquario o quando si vuole limitare la presenza di alghe.
La sua estrema adattabilità (sia come illuminazione, sia come caratteristiche dell’acqua) permette di coltivarla in diverse tipologie di acquario (sia aperti che chiusi) evitando, magari, le vasche con forte corrente superficiale dove potrebbe perdere facilmente la capacità di galleggiare, finendo in vortici subacquei ed arrivando, in casi estremi, ad intasare le bocchette dei filtri e le pompe. A temperature alte e costanti sembra comportarsi da pianta perenne.
Può essere utilizzata come integrazione di cibo fresco per i pesci fitofagi, per attenuare l’illuminazione quando si coltivano piante sciafile e nelle vasche che contengono pesci timidi, o facilmente stressabili. Inoltre, risulta molto utile nelle vasche in cui si allevano pesci costruttori di nidi di bolle, come gli Anabantidi, che troveranno nel tappeto galleggiante di Lemna un posto ideale per riprodursi, nonché un riparo sicuro per gli avannotti.

In laghetto: è una delle piante galleggianti più usate che, tenuta sotto controllo, ombreggia la superficie del laghetto ed elimina i nutrienti in eccesso, ostacolando lo sviluppo delle alghe. Forti correnti, fontane e giochi d’acqua possono sommergere le lenticchie d’acqua, provocando l’intasamento di filtri e pompe. Soprattutto nei laghetti che ospitano rettili ed anfibi, il tappeto galleggiante costituirà un rifugio sicuro, una integrazione per la dieta degli organismi erbivori, nonché un microcosmo per lo sviluppo di numerosi microrganismi acquatici. Anche i grandi carassi e le koy tendono a cibarsi di questa pianta.

Acquaterrari e paludari: con l’accortezza di limitarne lo sviluppo, la Lemna minor si dimostra una pianta molto adatta a questi allestimenti. Negli acquaterrari che ospitano anfibi potrà costituire un forte elemento decorativo e, per le specie più timide, una fonte di sicurezza e di riparo. Anche i rettili, come molte tartarughe acquatiche, si sentiranno a loro agio sotto il tappeto di lenticchie, che verranno usate come fonte di vegetali freschi dalle specie a dieta vegetariana. Vale la pena di ricordare che la Lemna viene usata spesso anche nelle grandi vasche che ospitano coccodrilli. Infine, questa pianta si dimostra utile nelle vaschette per l’allevamento dei girini di molti anuri (come ad esempio quelli dei Dendrobates).



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