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Schefflera actinophylla

Appartenente alla famiglia delle Araliaceae, il genere Schefflera comprende circa duecento specie di alberi ed arbusti sempreverdi legati a zone tropicali. Nei vivai si trova di solito la specie S. actinophylla nella forma canonica, con fogliame verde scuro e lucido, o in quella con foglie screziate di bianco. Le foglie di questa pianta sono lobate in maniera molto marcata, tanto da apparire composte da 3-5-7 foglie più piccole di forma oblunga.
Se coltivata senza potature, legature, o illuminazioni particolari, la Schefflera si sviluppa verticalmente con un'unico fusto robusto, non formando rami laterali, ragion per cui si utilizza solitamente riunendo più esemplari di taglia diversa nello stesso vaso, allo scopo infoltirne l'aspetto.

La Schefflera è una pianta arbustiva adatta solo a terrari luminosi e spaziosi Coltivazione: la Schefflera è una pianta molto robusta, capace di resistere a notevoli strappazzi ambientali e all'incuria. Le condizioni fondamentali per avere una pianta di elevato impatto visivo consistono nel concederle vasi spaziosi da mantenere sempre umidi (ma mai fradici!) ed un'abbondante irradiazione, così che conservi le foglie più a lungo anche nelle parti basse. La concimazione si effettuerà solo durante lo sviluppo di nuove foglie, per favorirne la vegetazione, sarà invece inutile nei periodi di stasi.
Se mantenuta all'esterno durante la bella stagione darà il meglio di sè, recuperando eventuali indebolimenti subiti d'inverno, o durante la coltivazione in un terrario poco illuminato. Non spostatela, tuttavia, da una posizione ombrosa mantenuta per mesi, ad una in pieno sole, perchè la maggior parte delle sue foglie verrebbero danneggiate e bruciate. Ponetela prima in una zona illuminata perchè cominci a produrre nuove foglie, adatte allo scopo (le arrichirà in carotenoidi e xantofille, molecole che proteggono la clorofilla dall'ossidazione), e spostatela solo in seguito -progressivamente- verso una zona a maggior irradiamento.

In terrario: la Schefflera viene solitamente utilizzata come pianta per i camaleontari, necessitando di notevole spazio verticale e di una forte illuminazione. I camaleonti naturalmente gradiscono i tronchi solidi e ruvidi di questa pianta sfruttandoli come camminatoi preferenziali. La pecca principale della Schefflera è la sua tendenza a crescere esclusivamente in senso verticale e senza ramificare, ragion per cui a volte è utile intervenire "costringendola" a portamenti più idonei a riempire il volume del terrario: utilizzando potature (che solitamente generano più getti laterali e quindi potenziali rami), o piegandola con tiranti.
Il secondo limite nel suo utilizzo in terrario è legato alla facilità con cui la Schefflera perde tutte le foglie inferiori, mantenendo quelle agli apici stile "palmetta". Questo inconveniente, ovviabile solo in parte aggiungendo una fonte di luce supplementare laterale, o posizionando il camaleontario vicino ad una finestra luminosa, può essere risolto in alternativa usando i rami spogli della Schefflera come sostegni per rampicanti che necessitano di poca luce (lo Scindapsus aureus, noto come"pothos" rappresenta la scelta migliore).



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