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Morelia spilota cheynei

Articolo e fotografie di Francesco Virzì

esemplare ipermelanico Introduzione: la Morelia spilota cheynei (jungle carpet python) appartiene alla famiglia dei boidi, sottofamiglia moreliae , genere Morelia, specie M. spilota sottospecie M. spilota cheynei. Il suo aerale di distribuzione è localizzato in una zona abbastanza ristretta dell’Australia nord orientale e nord occidentale, ricca di vegetazione e con escursioni climatiche ridotte, (min 26° / max 31°C) . Queste sono caratteristiche che dovranno essere ricreate all’interno del terrario entro cui si avrà intenzione di allevare questa fantastica, quanto delicata, specie.

magnifico esemplare acciambellato Morfologia e Colorazione: la Morelia spilota cheynei, come tutte le specie appartenenti a questa famiglia, è caratterizzata da una testa molto grande, particolarmente evidente rispetto al resto del corpo, dotata di zanne molto lunghe che servono per afferrare i volatili ed i piccoli mammiferi di cui ci ciba.
Per individuare le prede nell'oscurità si serve di fossette termosensibili, localizzate a livello sottolabiale e nella parte superiore del muso, che gli permettono di cacciare nel buio pressochè assoluto. Il resto del corpo, a differenza delle altre sottospecie di Morelia spilota (come per esempio M. s. spilota, M. s. variegata , M. s. bredli , M. s. mcdowelli, ecc...), è esile e slanciato, il collo inoltre è il punto più stretto e delicato dell'intero corpo insieme alla coda. Quest’ultima è importantissima nella vita della M. s. cheynei, che essendo una specie arboricola utilizza l’ultima parte del suo corpo per rimanere appesa ai rami, mentre ingolla la sua preda.

La colorazione è, a parer mio, una delle più belle riscontrabili in esemplari arboricoli (a parte Corallus caninus e Morelia viridis): lo sfondo della livrea è totalmente nero lucido, contrastato da bande verticali gialle più o meno accese. Sono conosciuti pochi morph genetici del disegno , quale per esempio quello striped (presenza di un unica banda gialla orizzontale), ipermelanico (eccesso di melanina), ghost (toni di grigio), ma non sono stati mai ottenuti, nè rinvenuti esemplari albini.

serpente in muta Informazioni generali: le abitudini della Morelia s. cheynei sono prettamente arboricole e notturne, non la si trova mai (tranne che nel caso di un terrario troppo piccolo) per terra, ma esclusivamente sui rami più alti ad aspettare, in postura di riposo, le sue prede.
Si tratta di un serpente diffidente ed aggressivo, gli esemplari di cattura di rado si abituano alla presenza dell’uomo e non esitano a mordere al minimo segno di fastidio e questo causa non pochi danni, data la lunghezza delle zanne. In ultima analisi, devo avvertirvi che gli esemplari di cattura risultano essere spesso inappetenti sino alla morte e necessitano pertanto di essere sottoposti ad alimentazione forzata (che consiglio solo a gente esperta).
Al contrario, gli esemplari nati in cattività , se manipolati frequentemente perdono questa irascibilità divenendo relativamente docili, di conseguenza anche l’alimentazione diviene molto semplice. Personalmente ho avuto problemi solo per i primi 2/3 pasti, successivamente i miei esemplari hanno preso ad alimentarsi regolarmente da soli.
Il ritmo di crescita è relativamente veloce per il primo anno diminuendo progressivamente con il raggiungimento del metro di lunghezza, fino ad arrivare a una estensione massima di un metro ed ottanta centimetri (sono rari esemplari più lunghi, anche se molto dipende dall’alimentazione), le femmine sono comunque più lunghe dei maschi.

le abitudini di questo serpente sono decisamente arboricole Terrario: per l’allevamento consiglio di costruire terrari sviluppati verticalmente, le dimensioni ideali per un esemplare adulto sono 1 m X 80 cm X 60/70 cm (Alt. x Lun. x Lar.). L’interno deve essere arredato con parecchi tronchi e 2/3 canne di bambù (o tronchi ) robuste, poste orizzontalmente in più livelli, per permettere la normale postura di riposo/caccia, tipicamente acciambellata.
La temperatura della teca deve aggirarsi sui 28/30°C di giorno e 24/26°C di notte (ricordo che sono animali molto sensibili alle basse temperature); per mantenere questi parametri consiglio di introdurre, all’interno delle canne, un cavetto riscaldante e di posizionare una lampada a infrarossi esterna al terrario. Entrambi i dispositivi andranno regolati per mezzo di un termostato elettronico. Non usate quelli lamellari (il tipo a lamina bimetallica per acquario) in quanto inaffidabili.
primo piano di un esemplare ipermelanico Anche l'umidità gioca un ruolo importante, in quanto deve essere costantemente intorno al 70/80% di saturazione (leggermente di più nel periodo di muta), e può essere mantenuta nebulizzando la teca 2/3 volte al giorno con acqua tiepida, o inserendo una pianta semiacquatica come il photos.
Personalmente consiglio di attrezzare l’interno del terrario con una coibentazione di polistirolo ricoperto da un sottile strato di sughero (anche esteticamente rende bene) e con una vasca contenente acqua ed un termoriscaldatore per acquari (che riscaldando l’acqua manterrà alta l’umidità interna).
Per quanto riguarda l’alimentazione verranno presentati all’ofide esclusivamente topi , criceti o gerbilli di dimensione idonea all’animale, in quanto i ratti vengono spesso rifiutati. Sconsiglio vivamente di utilizzare volatili, in quanto, una volta abituato a questo tipo di preda, l’ofide rifiuterà i roditori, con nefasti risultati per il bilanciamento delle sostanze nutritive (è anche possibile arricchire la preda 'sporcandola', a pasti alterni, con delle gocce di integratore vitaminico per rettili).

sempre più in alto! Riproduzione: riprodurre la Morelia spilota cheynei non è molto difficile; come tutti i pitoni è un ofide oviparo (depone uova che poi cova) per la riproduzione bastano due esemplari (un maschio e una femmina privi di parassiti, ben nutriti e in perfetta salute), anche se alcuni esperti affermano che è meglio formare un breeding group composto da 2 femmine e 2 maschi (questi ultimi lotteranno per ottenere la priorità di accoppiamento sulle femmine).
Si procede così: a partire da giugno gli esemplari verranno nutriti abbondantemente per tutto il periodo estivo, fino ai primi di settembre in cui verranno gradatamente eliminati i pasti, tenendo gli esemplari separati in due differenti teche alla temperatura di 20/22° e umidificati molto spesso. Verso la metà di dicembre (e comunque dopo la muta post ovulatoria della femmina) verranno riuniti; si assisterà dunque all’accoppiamento vero e proprio che avverrà nelle ore serali, e sempre tra i rami (consiglio di mettere parecchie piante finte per far sentire la coppia a proprio agio).
Verso la fine di marzo si potranno nuovamente fornire piccoli roditori per permettere ai serpenti di riacquistare le forze perdute (senza forzare la femmina). Dopo 45/60 giorni verranno deposte le uova che dovranno essere incubate a 30° con un'umidità del 90% per circa 50 giorni, dopodichè avverrà la schiusa.
I piccoli misureranno intorno ai 20/25 cm e cominceranno ad alimentarsi dopo la prima muta. Vi consiglio di toccare i piccoli con molta delicatezza vista la loro fragilità e sopratutto non prendendoli mai per la coda!

a me gli occhi! Conclusione: il 'jungle carpet python' non è una specie adatta a tutti, richiede parecchie cure per via della sua sensibilità fisica, una buona esperienza con i rettili diffidenti e mordaci, e un costante controllo. Una volta valutati questi presupposti, se decideste di acquistarne un esemplare, avrete quelle soddisfazioni che solo un serpente arboricolo può darvi. Inoltre il suo colore appariscente darà un colpo di stile alla vostra collezione di ofidi. E' bene ricordare comunque che, come tutti i rettili, si tratta di un essere vivente da rispettare e da ammirare, e non da stressare!
La specie è protetta dalla convenzione di Washington, e deve esservi venduta con documento CITES.

(NDR: l'autore mi ha pregato di segnalare che vive a Palermo)



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