Amici insoliti
Il vademecum per gli appassionati di creature insolite
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Natrix natrix: la biscia dal collare

Articolo di Leonardo Ancillotto.

Se visitate spesso gli ambienti umidi e i loro dintorni, sicuramente questo serpente vi risulterà familiare. La biscia, o natrice, dal collare è infatti il serpente più comune in tutta la nostra penisola insieme al biacco, ma mentre quest'ultimo lo incontriamo principalmente in terreni secchi (prati, campi, boscaglie), la natrice predilige terreni umidi, abbondando nelle vicinanze di stagni, fossi, fiumi e paludi, adattandosi però anche a vivere relativamente lontano da raccolte d'acqua.

Come riconoscerla?

Natrix la protagonista

La colorazione dorsale di Natrix natrix è solitamente grigio/verde militare, con piccole macchie scure alternate. Nella livrea tipica è presente un doppio collare nero/giallo o nero/bianco, ma negli esemplari più vecchi la parte chiara è spesso appena accennata.

Distribuzione e habitat.

L'areale di Natrix natrix è davvero ampio: comprende infatti tutta l'Europa, il nord-Africa e l'Asia minore. In Italia è presente su tutta la penisola, la Sicilia e in qualche isola minore. La sottospecie sarda è oggi riconosciuta come specie a sé stante: Natrix cetti.
Come già detto, la natrice vive in prossimità di acque stagnanti, dal livello del mare fino alle medie altitudini, anche all'interno delle città o nelle loro immediate vicinanze. Abilissima nuotatrice, se spaventata si rifugia più rapidamente possibile in acqua, immergendosi con facilità e trattenendosi a lungo in apnea. Pur preferendo ambienti stagnanti, la natrice si adatta facilmente anche a fiumi e torrenti, non disdegnando lagune salmastre.

Vita in natura

arrabbiata?

Come tutti i rettili (e gli anfibi) che vivono in regioni temperate, anche Natrix natrix ha un periodo di quiescenza invernale (letargo) che dura di solito da novembre a fine febbraio, e che passa di solito in rifugi che mantengano lontano il gelo dal suo corpo: sotto grossi massi o tronchi caduti, in tane abbandonate di roditori ecc...
L'accoppiamento avviene di solito tra aprile e giugno e il rituale può ricordare quello dei serpenti giarrettiera (genere Thamnophis): una femmina matura (più grossa e lunga dei suoi partners) viene inseguita da un numero variabile di pretendenti (da 1 fino anche a 5/6) e solo uno avrà il diritto di accoppiarsi con la "sfuggente sposa". In seguito le femmine depongono da 8 a 40 uova (a seconda dell'età e della lunghezza della femmina) in cavità naturali e artificiali (fienili, cantine, ammassi di foglie, letamai). Spesso più femmine di Natrix (e anche di altre specie) scelgono lo stesso luogo per deporre le proprie uova così che ad Agosto, quando si schiudono le uova, le vicinanze del sito di deposizione vengono "invase" da centinaia di biscette di 15/18cm, già dotate del disegno bianco/nero sul collo, tipico della specie. Spesso queste "invasioni" di serpentelli sono malviste dalla gente che reagisce uccidendo le "pericolose vipere". Queste reazioni non denotano altro che ignoranza (le bisce sono animali assolutamente INNOCUI in quanto prive di veleno) nei confronti di sfortunati animali che, per colpa della cattiva fama (anch'essa in gran parte immeritata) della vipera (Vipera aspis) vengono spesso brutalmente uccisi!

Beh, basta coi mugugni e torniamo alla nostra simpatica serpe acquatica.
Solitamente diurna, la biscia dal collare preda principalmente anfibi anuri (Rana e Bufo) e urodeli (tritoni e salamandre), in barba alla loro tossicità, integrando la dieta con pesci, topolini e sauri. I neonati basano la loro dieta sulle larve di anfibio (girini) e su lombrichi e insetti acquatici.

Natrix che si finge morta

Dicevo prima che la biscia dal collare è innocua e che, se disturbata, si rifugia presto in acqua. Tuttavia, quando messa alle strette senza possibilità di fuga, la Natrix mette in atto due strategie difensive di sicuro effetto. Innanzitutto, se ha mangiato da poco, il serpente vomita il pasto di modo da rendersi più leggero e agile nella fuga. Se poi viene afferrata , dimenandosi, la natrice schizza dalla cloaca feci liquide frammiste a un prodotto di una ghiandola presente nella cloaca dall'odore fetido e pungente, che mette in fuga quasi tutti i predatori. Se anche questa "difesa chimica" non ha effetto la biscia sfodera il suo "asso nella manica": inarca il corpo mostrando il ventre flaccido, apre la bocca facendo uscire la lingua, fingendosi morta. Questa pantomima può durare diversi minuti e deve far credere al predatore di trovarsi di fronte al cadavere inerte e puzzolente della biscia, assolutamente ripugnante e per niente buono da mangiare.
La natrice non ha predatori specializzati, ma compare come variante nella dieta di diversi animali: volpi, tassi, aironi, lontre e corvidi.

In cattività

Molti anni fa m'imbattei per caso in un neonato di questa specie che ho allevato per circa tre mesi.
Sistemai la "biscetta" (lunga circa 20cm) in un terrario di 50X30X30cm (misure buone per un piccolo) con uno strato di ghiaia, un vaso rotto come rifugio e un'ampia vaschetta per permetterle di rinfrescarsi e di cacciare. Inizialmente accettò solo dei girini di rospo, ma dopo tre giorni si abituò a mangiare gambusie vive e lombrichi e infine, dopo un mese, prese a mangiare avidamente anche pezzetti di pesce posati in un sottovaso.

Durante il breve periodo in cui ho allevato il mio esemplare ho potuto notare che i giovani devono mangiare molto e tutti i giorni, pena un rapido dimagrimento che rischia di portare gradualmente alla morte dell'animale. Inoltre i piccoli di questa specie sono molto più acquatici dei loro genitori e prediligono sostare, soprattutto nelle ore più calde, direttamente in acqua o comunque in luoghi molto umidi e freschi.

Dopo tre mesi di stabulazione (durante i quali il serpente mutò pelle due volte!) decisi che era il momento di liberarlo, e lo vidi scomparire in un ciuffo di vegetazione acquatica, pronto a insidiare pesci e girini.
Ovviamente se dovesse capitarvi di allevare un esemplare adulto gli accorgimenti saranno gli stessi, ma dovrete disporre di un terrario molto più grande (lungo quanto, o poco più, dell'esemplare che volete allevare).

Ricordate comunque che Natrix natrix è un animale ormai protetto da leggi nazionali per la tutela della fauna minore (nonostante non sia a rischio), perciò, se volete allevare questo rettile, dovrete informarvi delle norme per la sua detenzione presso la vostra regione (ufficio della forestale presso l'arma dei Carabinieri) ed optare per un esemplare nato in cattività dotato di documenti che lo attestino. Da noi sarà difficile procurarsi questi esemplari, che sono invece acquistabili alle fiere specialistiche d'oltralpe, ad esempio la ben nota Terraristika di Hamm

Come avrete capito da questo articolo, la nostra comune biscia dal collare è un animale estremamente interessante ed adattabile, che merita di essere conosciuto e rispettato.