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Physignathus cocincinus

Il dragone d'acqua cinese ha visto il suo momento di gloria quando, in seguito all'applicazione della convenzione di Washington, l'importazione di iguane fu improvvisamente bloccata. Allora comparirono i primi esemplari di fisignato che ottennero un successo immediato, facendo di questo rettile l'indiscusso protagonista... finchè, grazie agli intensivi programmi di riproduzione in cattività e semilibertà, le iguane ricomparvero.
Ancora oggi questo lucertolone gode di una certa fama, ma non si può certo paragonare al suo "cugino americano". Peccato perchè in cattività mostra una maggior robustezza ed una taglia più "maneggevole". Ma vediamo di conoscerlo più da vicino...

che avrà da ridere? Chi è e dove vive: nonostante la sua somiglianza con l'iguana, il dragone d'acqua è in realtà un agamide, quindi un parente delle Pogone e del nostro Stellione. Tuttavia l'habitat occupato da questo sauro ricorda quello dell'iguana e di conseguenza le due specie si sono evolute, indipendentemente, verso una forma simile.
Il genere Physignathus comprende, oltre al cocincinus, solo altre due specie: il P. lesueurii (un altro ospite dei nostri terrari, proveniente dall'Australia) ed il P. temporalis.

Il P. concincinus raggiunge una taglia adulta di 70 (femmina) e 90 cm (maschio), di cui più di 2/3 spettano alla coda. Mentre gli esemplari giovani hanno una colorazione di base verde con bandeggiature marroni, l'adulto è uniformemente verde, anche se può modificare la colorazione in toni chiari o scuri. La coda, similmente all'iguana, è appiattita per favorire il nuoto e bandeggiata a fini mimetici, mentre la gola può esibire tinte che vanno dal giallo al rosa. Il corpo si presenta robusto e muscoloso.

Questi agamidi sono diffusi in tutto il Sud-Est asiatico (Cina del sud, Tailandia, Vietnam, Cambogia) ove colonizzano preferenzialmente le foreste lungo i corsi d'acqua volgendo una vita essenzialmente arboricola e semi acquatica. In caso di pericolo si rifugiano in acqua e, per raggiungerla, a terra possono compiere brevi corse bipedi tipo mini-velociraptor.
Benchè la vita media del fisignato in natura sia di 6-8 anni, in cattività questo sauro può raggiungere i 18 anni... una buona ragione per alloggiarlo in maniera consona ai suoi bisogni!

baby è meglio Acquistare un dragone: se da quanto detto avete deciso di 'dare casa' ad un fisignato, invece che ad un iguana, sappiate che, secondo me, avete fatto una scelta intelligente: la sua taglia è esattamente la metà (anzi, contando la coda, ancora meno) e la sua alimentazione assai più semplice (da vero onnivoro). In ogni caso vi suggerirei di evitare esemplari adulti o subadulti e comprare un piccoletto. Infatti, nonostante la semplice riproduzione in cattività, questa specie è ancora catturata ed importata dai luoghi d'origine, ed i soggetti selvatici mal si adattano allo spazio ristretto di una teca finendo per ferirsi o mutilarsi. Cercate e pretendete quindi draghetti nati in cattività, scegliendo solo esemplari ben nutriti, vivaci e colorati brillantemente.
I piccoli di fisignato sono veramente teneri con la loro testona tutta occhi ed il carattere fiducioso; prendendoli a questa età avrete facilmente modo di abituarli a voi ed eventualmente ad essere maneggiati ottenendo quindi degli adulti assolutamente domestici.
Come accade per la maggior parte dei sauri la convivenza tra maschi è assolutamente impossibile, mentre più femmine possono condividere lo stesso terrario. Comprando dei piccoli sarà difficile indovinarne con sicurezza il sesso prima della maturità (raggiunta circa dopo due anni con una taglia di 50 cm), ma in compenso fino ad allora potranno convivere... poi dovrete scambiarli con altri appassionati.

femmina in relax Il terrario: essendo un rettile agile e vivace non dovremo far mancare lo spazio, a questo scopo dovremo orientarci verso un terrario grande le cui dimensioni siano indicativamente, per lunghezza e possibilmente altezza, circa il doppio della taglia del rettile. Un maschio (o una coppia) dovrà quindi avere una teca di 180 Lu x 80 La x 180cm Al . Grande mi direte voi, sono daccordo, ma ricordatevi che ci dovrà vivere per tutta la vita e parliamo di 15-18 anni!
Il Physignathus cocincinus ama l'acqua e questa dovrà essere presente anche nel terrario. Se volete ricreare un piccolo pezzo di foresta dovrete quindi prevedere una sezione che funga da raccolta d'acqua (circa 1/3 della superficie di fondo) e dotarla di un rubinetto di scarico per facilitarvi le operazioni di pulizia. Questi dragoni, infatti, si liberano regolarmente l'intestino nell'acqua per cui vi costringeranno ad un cambio quasi quotidiano... in compenso non dovrete preoccuparvi del resto del terrario! Se preferite un arredamento "spartano" che vi semplifichi la vita, potrete usare per l'acqua uno di quei contenitori in plastica in cui vengono normalmente poste le lettiere per gatti, oppure una di quelle scatole rettangolari usate per il trasporto di alimentari. Il resto dell'arredamento comprenderà torba, come materiale di fondo, e numerosi rami robusti su cui si arrampicheranno i dragoni (per cui fissateli bene).
La temperatura della teca dovrà aggirarsi intorno ai 28°-31°C di giorno, mentre di notte potrà essere mantenuta a temperatura ambiente (basta che non scenda sotto i 20°C). La presenza dell'acqua garantirà un minimo di umidità necessaria che, nel caso, potrete incrementare con un'abbondante vaporizzazione serale. La luce ed il calore saranno ottenuti tramite un adeguato parco lampade che sarà tenuto acceso per 14 ore in estate, 12 ore in mezza stagione e 9-10 ore in inverno (queste variazioni sono importanti solo a fini riproduttivi). Nel caso delle dimensioni indicate per la teca standard si useranno almeno un paio di tubi fluorescenti da 36 watt (meglio quattro se volete provare a coltivare piante vive nel terrario), ed un paio di spot ad incandescenza da 100 watt (irraggiungibili dai rettili) puntati su dei rami a 30-40 cm di distanza. Questi siti caldi saranno usati dai rettili per termoregolarsi. Man mano che la stagione si sposta verso l'estate dovrete ridurre il vattaggio degli spot fino a farne completamente a meno nei mesi più caldi. Inutile dirvi che i tubi UV costano tanto e rendono poco per cui, se volete darmi retta, non li userete ed integrerete la dieta degli animali con un preparato di calcio vitaminizzato... se no acquistateli (ma non fate per nessuna ragione a meno del calcio!).
Le piante: come ho detto in una teca grande e con esemplari di dragone ancora di dimensioni contenute potrete ricreare una vera foresta tropicale, a questo scopo potrete usare tutti i tipi di pianta d'appartamento che non siano tossici (pothos, dracena, ibisco, ficus beniamina, filodendro, syngonium, bromelie, ecc) i draghi infatti integreranno la dieta anche con le foglie che troveranno nel terrario e non è il caso di avvelenarli. Da adulti forse vi risparmieranno qualche pianta che non si trova sui loro passaggi abituali... le altre verranno tritate!

maschio Alimentazione: i dragoni d'acqua sono decisamente rettili di "bocca buona" e, come tali, apprezzeranno tutta la varietà di alimenti che potrete fornir loro. Mentre i giovani andranno nutriti tutti i giorni, gli adulti riceveranno un pasto ogni 2-3 giorni. Come base si utilizzeranno i soliti insetti: grilli, kaimani, larve della farina, camole, locuste. La dieta potrà essere integrata con lombrichi (ricchi di calcio), pesci vivi, topini di 1-3 settimane (regolare la taglia del topo sull'età del rettile: difficilmente un fisignato riuscirà ad inghiottire un topo adulto e rischia anche di essere ferito). Se abituati da giovani i dragoni accettano anche cibo morto o semplici pezzi di carne. I vegetali costituiranno circa il 20% della dieta e potranno essere sia frutti che verdure in foglia, tutti tagliati a pezzettini e messi in una ciotola. In natura i nostri draghetti amerebbero banchettare anche a spese di anfibi e lucertole (che sono le vere prede degli adulti), ma temo che con noi dovranno accontentarsi!
Ciò che ho detto prima lo ripeto a scanso di equivoci: usate regolarmente un integratore di calcio "spolverando" gli alimenti dei fisignati subito prima della somministrazione, in caso contrario non c'è lampada UV che "tenga": i vostri piccoletti si ammaleranno rapidamente della malattia metabolica ossea! Mentre i piccoli dovranno ricevere l'integrazione quotidianamente, per gli adulti basterà una volta alla settimana (purchè la dieta sia varia).

Carattere: se avrete acquistato uno o più piccoli e li avrete abituati a voi, i draghi adulti si mostreranno fiduciosi e tranquilli offrendovi lo spettacolo delle loro forme aggraziate posate sui rami del terrario e l'amicizia di rettili che vengono a prendere il cibo dalle vostre mani. In caso contrario è probabile che la teca vada loro troppo stretta e si mostrino nervosi e spaventati, sbattendo contro i vetri nell'inutile tentativo di allontanarsi, proprio come fanno i basilischi. In questo modo si feriranno il muso, smetteranno di nutrirsi e rischieranno al vita. A questi esemplari bisognerebbe dedicare un terrario grosso come una stanza per permettere loro una vita adeguata e non tutti hanno questo spazio. Prima di acquistare un giovane adulto, magari per fare coppia col vostro, raccogliete quindi informazioni certe sulla sua origine e come è stato stabulato.
I maschi sono territoriali, ma ad onor del vero anche le femmine lo sono un po': se due o tre "amiche" sono cresciuta insieme è più facile che vadano daccordo, mentre l'aggiunta di un nuovo esemplare potrebbe creare conflitti e "gelosie". Se già avete una coppia evitate di aggiungere una femmina a meno che il vostro terrario sia davvero grande: la titolare, almeno all'inizio, non le darà pace.

a tu per tu con la femmina Riproduzione: la maturità sessuale viene raggiunta con un'età di circa 2 anni ed una taglia di 50-60 cm. Poichè nei fisignati l'occhio parietale (organo di senso fotosensibile) è perfettamente funzionante, lo stimolo riproduttivo verrà non solo da una precedente diminuzione di temperatura, ma anche da una variazione del fotoperiodo. Per i mesi di Dicembre e Gennaio si regolerà il timer delle lampade in modo che fornisca 9-10 ore di luce, allo stesso tempo la temperatura della teca dovrà essere portata intorno ai 24-26°C (es. riducendo il vattaggio degli spot). In questo periodo i draghetti si mostreranno più sonnacchiosi e meno affamati. Al termine dei due mesi si porterà la temperatura ai valori consueti, aumentando anche il tempo di illuminazione, il tutto nell'arco di circa una settimana.
A questo punto si nutriranno i riproduttori abbondantemente. Il maschio mostrerà le caratteristiche parate di imposizione squotendo la testa in senso alto/basso e tenterà di accoppiarsi più volte con le femmine. Durante l'accoppiamento il maschio trattiene la femmina mordendole la cresta nucale, che potrà risultare lievemente danneggiata. A due mesi dall'accoppiamento la femmina deporrà 8-12 uova in una buca scavata preferenzialmente alla base di qualche legno o pianta. La settimana precedente di solito si mostrerà nervosa ed osserverà un assoluto digiuno. Quando riconoscerete questi sintomi, se l'arredamento del terrario è ridotto a sola moquette, dovrete preparare un largo recipiente con della terra il cui la femmina possa scavare il suo nido. Per 5-6 mesi successivi la femmina continuerà a deporre nuove covate con cadenza mensile!
Le uova andranno incubate in vermiculite umida per poco più di due mesi, ad una temperatura di 29-30°C. In questo periodo la loro dimensione diverrà quasi doppia rispetto al momento della deposizione. I neonati sono lunghi 25 cm, ma sono tutta coda; la colorazione, inizialmente bruna acquisirà in breve i toni verdi che caratterizzano questa specie. I giovani possono essere allevati in comunità entro terrari sufficientemente grandi, arredati esattamente come quello degli adulti. Come cibo si useranno gli stessi alimenti degli adulti, ma di taglia adeguata.



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